Sbardella blinda Schifani e prova a spegnere le tensioni: “Nessuna crepa, maggioranza coesa”
A Palermo, nel giorno dedicato ai tre anni del governo Meloni, Luca Sbardella — commissario regionale di Fratelli d’Italia — veste i panni del pompiere politico. A dispetto delle scosse che hanno investito il centrodestra siciliano, tra richieste di arresto e un’inchiesta che ha rimesso al centro il tema delle infiltrazioni negli appalti pubblici, il dirigente di FdI prova a restituire un’immagine di compattezza.
Sul possibile “bis” del governatore uscente, Sbardella non si sbilancia ma il messaggio è chiaro:
«Il bis di Schifani? Intanto, arriviamo alla fine della legislatura. Essendo Schifani il Presidente uscente e avendo fatto bene, il suo nome è sicuramente sul tavolo».
Una frase dal retrogusto prudenziale che fotografa l’attuale fase: prima la stabilità, poi la discussione sul futuro. In mezzo, un’inchiesta che scuote palazzi e alleanze, e un clima che molti osservatori giudicano ben più teso di quanto lo si voglia ammettere.
Sbardella, però, respinge ogni narrazione di un centrodestra attraversato da fratture:
«Non ci sono crepe nella maggioranza».
L’assegnazione giudiziaria che ha travolto l’ex governatore Totò Cuffaro, il deputato nazionale Saverio Romano e il parlamentare regionale della Dc Carmelo Pace — con le contestuali richieste di arresto — viene liquidata come un fatto esterno che non intacca l’architettura politica.
«I colleghi della Dc hanno confermato la loro volontà di continuare a sostenere il governo. Siamo uniti e compatti per andare avanti», ribadisce.
Eppure, nelle stanze della politica siciliana il battito è accelerato. I rapporti tra alleati si misurano tra cautela e nervosismo, mentre l’opposizione prepara la mozione di sfiducia e gli autonomisti dell’Mpa alzano la voce invitando a “non parlare di nomine nella Sanità” nel vertice di maggioranza di domani.
Su questo punto, Sbardella smorza:
«Le nomine della Sanità non erano all’ordine del giorno. Ci riuniamo per parlare di finanziaria. Se poi qualcuno vuole affrontare il tema, lo dovrà dire».
Un modo elegante per archiviare il caso, ma che conferma tra le righe la perenne inquietudine intorno alla gestione sanitaria, da anni epicentro delle tensioni tra partiti e sottocorrenti.
La parola d’ordine di Fratelli d’Italia, dunque, è continuità. «Approveremo la finanziaria nei tempi normali», dice il commissario regionale, convinto che la legislatura — nonostante scosse e veleni — arriverà al traguardo naturale.
«L’obiettivo è festeggiare i cinque anni: in Sicilia come a livello nazionale».
Una dichiarazione che somiglia a un auspicio, ma anche a un sottile avvertimento: niente fughe in avanti, niente strappi. Il centrodestra — almeno secondo la versione ufficiale di Sbardella — deve restare unito.
Resta da vedere se le cronache giudiziarie e le tensioni sotterranee saranno d’accordo.
