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Sanità siciliana nel mirino: scontro politico su ospedali e servizio 118

di Andrea Scarso -





La sanità siciliana torna al centro del dibattito politico regionale. L’assessore alla Salute, Daniela Faraoni, ha ammesso le criticità che stanno colpendo il servizio di emergenza-urgenza 118, parlando di “momento di grande difficoltà”. Ma alle sue parole è arrivata la replica dell’onorevole Tommaso Calderone, presidente della Commissione Bicamerale per l’Insularità: “Ricordo all’assessore che è lei a dover risolvere i problemi, non a segnalarli”.

Calderone all’attacco: dagli ospedali al 118

Non è la prima volta che Calderone mette sotto accusa la gestione della sanità siciliana. Negli ultimi mesi ha denunciato i disservizi dell’ospedale di Milazzo e di quello di Barcellona Pozzo di Gotto. Ora torna all’attacco rispondendo alle dichiarazioni della Faraoni sul sistema di emergenza, chiedendo soluzioni concrete e non semplici constatazioni.

La situazione del servizio 118

Il quadro tracciato dai numeri conferma le difficoltà. In Sicilia sono operative 252 ambulanze al giorno, 108 delle quali con medico a bordo. La normativa nazionale prevede un medico ogni 60 mila abitanti, ma sull’isola si è sempre puntato a un numero maggiore per garantire le zone più difficili. Negli ultimi anni, però, reperire i 4,5 medici per ogni postazione è diventato impossibile.

A Palermo, ad esempio, su 90 medici previsti se ne contano poco più di 50. A livello regionale i sindacati calcolano che servirebbero almeno 590 professionisti, ma al momento ne risultano in servizio soltanto 410.

Le parole dell’assessore Faraoni

La stessa Faraoni ha riconosciuto la gravità del problema: “La carenza cronica di medici d’urgenza in tutta Italia, sommata alle assenze per ferie e malattia, rende difficile garantire un servizio regolare. Serve una riorganizzazione complessiva del 118, per rispondere in modo adeguato ai cittadini”.

Le tensioni politiche attorno all’assessore

La posizione della Faraoni, nominata dall’attuale presidente della Regione Renato Schifani come tecnico, è però sempre più delicata. Le polemiche interne a Forza Italia e i rapporti tesi con la Lega nissena alimentano il dibattito politico. A rendere la situazione più complessa è anche il legame familiare con Leonardo Burgio, sindaco leghista di Serradifalco e figlio dell’assessore, un dettaglio che ha acceso il confronto tra azzurri e alleati di governo.

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Il nodo della sanità siciliana resta dunque al centro del confronto politico e istituzionale. Tra ospedali sotto pressione e un 118 in sofferenza, i cittadini attendono risposte concrete, mentre sul piano politico le tensioni interne ai partiti continuano a rendere ancora più difficile la gestione del settore.