Sanità, in Sicilia una legge consente visite ed esami gratuiti nel privato
Lo sfascio della sanità in Sicilia è sempre all’attenzione dei partiti politici, che non mancano di sollecitare il Presidente della Regione Schifani e l’assessore alla Salute Daniela Faraoni per un deciso cambio di passo nella gestione di questo importante settore.
Servirebbero meno interferenze della politica e maggiori professionalità e competenze ai vertici delle Aziende Sanitarie.
Fra le componenti politiche c’è chi segnala un’opportunità di non poco conto per risolvere le criticità relative alle liste di attesa che costituiscono una delle emergenze della sanità isolana.
I cittadini potrebbero sfruttare una legge, vecchia di 30 anni, che, purtroppo, pochi conoscono, operatori del servizio sanitario pubblico compresi.
Una legge che permetterebbe al cittadino, quando il servizio pubblico non è in grado di garantire la tempistica indicata nella prescrizione, di fare gratuitamente visite ed esami nel pubblico, in regime intramurario, o nel privato, pagando solo il ticket, e nemmeno quello, se il richiedente è esente. Tutto sarebbe a carico della Regione, che dovrebbe rimborsare ai cittadini le somme eventualmente anticipate.
È stato il coordinatore regionale del Movimento 5 Stelle, Nuccio Di Paola, il primo firmatario di una mozione all’Assemblea Regionale Siciliana per dare pubblicità e attuazione al Decreto legislativo 124 del 1998, rimasto fino ad oggi solo sulla carta.
Va detto che c’è un motivo per cui la legge è rimasta quasi sconosciuta, perché prevede meccanismi di rimborso farraginosi che scoraggiano quanti ne vorrebbero approfittare.
Non c’è una procedura di rimborso automatica, addirittura l’utente deve dimostrare autonomamente che l’Asp non ha rispettato i tempi di attesa, circostanza pressoché impossibile da attestare perché i CUP raramente rilasciano un’attestazione formale dell’impossibilità di prenotazione”.
La mozione vuole impegnare il governo a semplificare le procedure e a informare i cittadini e gli operatori sanitari in maniera adeguata.
Certo, una sanità dalla parte degli utenti dovrebbe consentire ai cittadini di usufruire della normativa, lasciando al privato il compito di ottenere i rimborsi.
Sarà un banco di prova importante per le altre forze politiche che non potranno non stare dalla parte dei cittadini, anche il governo regionale non dovrebbe ignorare una iniziativa che non gioverebbe solo all’utenza, di certo la più avvantaggiata, ma potrebbe contribuire e lenire le difficoltà di un settore che pare, spesso, sull’orlo del collasso.