Leggi:

Politica

Sammartino “fiducioso” si dimette: Schifani tiene la delega all’Agricoltura

di Antonino Marino -





“Ho scritto una nota al presidente della Regione, Renato Schifani, per rimettere l’incarico di assessore regionale e vicepresidente della Regione dopo essere stato raggiunto da misura cautelare interdittiva in relazione a un’ipotesi di reato lontana nel tempo. Ringrazio il Presidente per la fiducia dimostrata nei miei confronti e per il lavoro svolto fin qui”.
È lo stesso Luca Sammartino, ormai ex vice presidente della Regione, ha parlare dopo la sospensione dai pubblici uffici in seguito al coinvolgimento nell’inchiesta Pandora che ha portato, tra gli altri, all’arresto del sindaco di Tremestieri Etneo Santi Rando.
“Tengo a sottolineare – prosegue l’esponente della Lega – che non sono coinvolto in ipotesi di reato di mafia né di voto di scambio; sono sereno e certo che emergerà la mia totale estraneità ai fatti, risalenti a cinque anni fa, che con stupore leggo mi vengono contestati. Resto fiducioso, come sempre ho dichiarato e non cambierò mai idea, nei confronti del lavoro della magistratura. Continuerò a servire la mia comunità e il mio territorio svolgendo la mia attività politica e di parlamentare regionale”.
Dimissioni ufficiali e anche scontate, che hanno battuto sul tempo l’ufficialità delle inevitabili decisioni del governatore Renato Schifani che, almeno momentaneamente, terrà per sé la delega all’agricoltura di Sammartino e deciderà prima possibile il nome del nuovo vicepresidente. Il presidente della Regione “nel ribadire piena fiducia nei confronti della magistratura, confida pienamente nella possibilità che l’onorevole Sammartino possa dimostrare la propria totale estraneità ai fatti che gli vengono addebitati» e ricorda come “lo stesso abbia ricoperto il suo doppio ruolo istituzionale con decoro, lealtà e trasparenza”.
Il provvedimento nei confronti di Sammartino anticipa solo di qualche settimana un rimpasto nella giunta di governo che, auspicato dal leader autonomista Raffaele Lombardo, adesso diventa assolutamente inevitabile. Il rimpasto, verosimilmente, sarebbe avvenuto dopo le elezioni europee di giugno, adesso potrebbe anche avvenire prima. È una delle ipotesi che circolano tra i corridoi di Palazzo d’Orleans. Una, perché la decisione di Schifani potrebbe anche rimandare le decisioni e le novità in giunta a dopo il risultato elettorale. È chiaro che gli equilibri sono cambiati.
La vicenda Sammartino è un colpo durissimo per la Lega siciliana, anche in virtù della rottura del patto federativo con gli autonomisti di Lombardo che, nel frattempo, hanno stretto un’alleanza con Tajani e Forza Italia, rinsaldando il loro peso nel governo regionale. Una rottura quella tra leghisti e Mpa che, di fatto, aveva segnato la vittoria interna di Luca Sammartino sul commissario regionale Annalisa Tardino.
In questo senso non sorprendono più di tanto le parole di Fabio Canterella: ”Da tempo – ha detto Cantarella – denuncio pubblicamente quanto sta accadendo nella Lega in Sicilia e per tutta risposta sono stato isolato e addirittura l’attuale commissario del partito in Sicilia, il sottosegretario Claudio Durigon, ha proposto la mia espulsione dal partito, richiesta di espulsione votata anche dall’on. Stefano Candiani che la Sicilia dovrebbe conoscerla molto bene.
Questo solo perché sono stato costretto a lanciare l’allarme sulla stampa dopo che, violando le norme dello Statuto, mi hanno escluso da ogni riunione nonostante io, da fondatore della Lega in Sicilia, per statuto sia membro dell’assemblea e del direttivo regionale”.
Lo stesso Cantarella, poi, accusa Sammartino di averlo voluto fuori dalla giunta comunale di Catania guidata da Enrico Trantino: “Merita qualificata -ha aggiunto -verifica anche quanto è accaduto in occasione della composizione dell’ultima giunta a Catania.
Il segretario federale Matteo Salvini e l’allora commissario regionale Annalisa Tardino entrarono in municipio nella stanza del sindaco Enrico Trantino e indicarono il mio nome quale secondo assessore della Lega. Da quel momento iniziarono delle pressioni inaccettabili da parte di Luca Sammartino che ha preteso e ottenuto che il mio nome venisse escluso”.