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Rosalia 400: il Festino chiama il mondo a Palermo

di Redazione -





di ANTONIO SCHEMBRI
Il Festino della speranza. Manca poco più di un mese all’avvio delle celebrazioni del quattrocentesimo anniversario del ritrovamento delle spoglie della giovane Rosalia Sinibaldi al quale si connette, per fede e per storia, il blocco all’epidemia di peste che stava tragicamente decimando Palermo in quel secondo decennio del XVII secolo. Era il 1624, l’anno di questo miracolo, definitivamente acclarato dalle autorità ecclesiastiche nel 1625, quando la giovane asceta di origine normanna, vissuta 5 secoli prima e morta nel 1170 a 40 anni nella spelonca di Monte Pellegrino, divenne santa patrona di Palermo e le si tributò la prima sfilata trionfale. Evento da allora ripetuto ogni 14 luglio lungo il Cassaro, lo storico asse viario che divide in due il centro antico del capoluogo partendo dalla Porta Nuova, a breve distanza dalla Cattedrale islamico-normanna, fino alla Porta Felice. Monumento, questo, simbolo di rinascita, di luce che vince sul buio, dalle cui logge esterne le statue di Santa Ninfa e Santa Cristina, due delle quattro precedenti patrone di Palermo (le altre sono Sant’Agata e Sant’Oliva), guardano verso il mare, situato a pochi metri di distanza.
Si partirà già maggio con gli eventi di questa edizione quattro volte secolare. Con la quale Palermo vuole affermare al mondo la sua reale ‘ragione sociale’. Quella di una capitale mediterranea che nel tempo è stata afflitta da altre pesti moderne, a cominciare dalla subcultura mafiosa; e dalle quali oggi si affranca progressivamente grazie al solco tracciato sin dagli scorsi decenni dalla magistratura, dalle forze dell’ordine e dalla società civile.
Ne è controprova l’attuale appeal turistico, sempre più internazionale e movimentato da flussi ininterrotti di visitatori. Un filone tematico enfatizzato ieri alla conferenza stampa tenutasi a Roma nell’aula del Senato intitolata ai Caduti di Nassirya.
Il calendario dell’edizione numero 400 del Festino sarà nutrito di eventi culturali e spettacoli a partire dal 26 maggio. Sarà, quello, il giorno della benedizione, al santuario di Monte Pellegrino, della nuova raffigurazione scultorea della santa, che verrà poi benedetta in Cattedrale e lì resterà fino alla sera della sfilata sul carro, in mezzo a centinaia di migliaia di persone.
Anno giubilare, il 2024, in cui il Festino chiama il mondo a Palermo. “Sarà un’occasione di ulteriore rilancio turistico per la nostra città che si racconterà in modo nuovo – ha detto il sindaco Roberto Lagalla. In sinergia con il governo regionale e nazionale, abbiamo lavorato per preparare la città a accogliere un grande numero di visitatori non solo nei giorni clou di luglio. Già da fine maggio infatti le narrazioni e le presentazioni di libri sul culto della ‘Santuzza’, si avvicenderanno con mostre e spettacoli in programma non solo nel centro di Palermo ma anche nelle sue periferie difficili, che chiedono integrazione e inclusione anche culturale”.
Un ‘format’ che si estenderà anche al 2025, con l’edizione 401, quella che celebrerà di fatto il quarto centenario delle celebrazioni in città.
In queste ore una delegazione Comune- Regione è in volo per New York, dove racconterà Palermo e le attività previste per l’anno rosaliano presso la sede del Consolato italiano.
Un Festino per il quale non vuole lesinare energie “Utilizziamo i 750mila euro del Fondo unico per gli spettacoli da svolgere nelle periferie, finanziando 36 iniziative che avranno- dfice l’assessore comunale alla cultura Giampiero Cannella. C’è un ulteriore bando dedicato a iniziative collaterali sul quale abbiamo già raccolto 130 richieste da parte di operatori culturali, associazioni e fondazioni. E per la notte del 14 luglio, evento di eco internazionale c’è uno specifico bando a cui partecipano 3 primarie società specializzate in eventi internazionali”.