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Riprende la raccolta nel trapanese: rifiuti a Lentini e si alzano i costi

di massimilianoadelfio -





Ha ripreso il via ieri la raccolta dei rifiuti solidi urbani in provincia di Trapani e a Monreale L’impianto della Trapani Servizi rimane però chiuso.
Pertanto, i rifiuti del secco residuo saranno trasportati nella discarica di Lentini – in provincia di Catania – con un aggravio dei costi a carico dei Comuni, ma anche per i cittadini con l’aumento della Tari.
Una crisi che sì, è rientrato, ma a caro prezzo. Massimo Fundarò, presidente della Srr Trapani Nord, parla di: “Regione miope” che “pensa solo ai termovalorizzatori” senza prendere in considerazione “i progetti per il compostaggio presentati dalle Srr”. “Trasferire i rifiuti a Lentini comporta un aumento dei costi per i Comuni e di conseguenza per i cittadini con la Tari. Rischiamo di pagare 450 euro a tonnellata. Un costo raddoppiato rispetto a quanto pagavamo nel territorio trapanese” spiega Fundarò. Una soluzione che rientra in quella logica emergenziale, da cui ormai da anni si chiede di uscire.
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, è stato nominato commissario per la realizzazione dei termovalorizzatori nelle scorse settimane e il Governo Regionale ha previsto una spesa di 800 milioni di euro e costruire due termovalorizzatori in Sicilia. Proprio sull’emergenza rifiuti, l’Anci ha presentato il dossier da cui emerge l’esagerata differenza dei costi di smaltimento dei rifiuti tra la Sicilia e il resto d’Italia.
Tant’è che ha presentato un ricorso all’Antitrust.
“L’Anci ha preso atto che i prezzi sono dettati da oscure procedure che fanno aumentare i costi” sottolinea Massimo Fundarò.
La stessa Anci che è stata attaccata dalla Regione – o meglio, dall’assessorato all’Energia per voce di Roberto Di Mauro – che ha affibbiato ai sindaci le responsabilità della crisi dei rifiuti.
“Da anni la Regione non consente la realizzazione di impianti pubblici e invece, dopo la chiusura della discarica di Trapani Servizi, ci troviamo di fronte a una situazione insostenibile con molti comuni costretti a fare viaggiare i propri rifiuti in lungo e in largo per la Sicilia con un enorme aggravio di costi dichiara il presidente Ali Sicilia, Domenico Venuti.
“Non capiamo, inoltre, se i motivi che hanno portato alla chiusura dell’impianto trapanese possano essere riscontrati anche nelle altre discariche siciliane”.
Venuti poi conclude: “Siamo di fronte a un paradosso inaccettabile. Comuni e cittadini che svolgono il proprio compito con alte percentuali di raccolta differenziata vengono poi penalizzati con l’aumento indiscriminato dei costi.
In questa battaglia Ali Sicilia è al fianco di Anci Sicilia – conclude Venuti -.
Le richieste di chiarimento sono trasversali, con tanti sindaci che non guardano al colore politico ma al bene delle comunità che amministrano”.