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Agricoltura

Regione, nuovo caos Ast ma ristori per l’agricoltura

di Antonino Marino -





C’è un Cda dimissionario e un presidente della regione che prova a mediare. L’Ast (Azienda siciliana trasporti), la società che si occupa del trasporto pubblico siciliano su gomma, non sembra avere pace. Il presidente della Regione Siciliana, nel pomeriggio di ieri, ha ricevuto a Palazzo d’Orléans i componenti del Consiglio di amministrazione. Il motivo che ha portato all’’incontro è stata la mancata approvazione, in Assemblea regionale, della norma sulla ricapitalizzazione della partecipata. Una mancata approvazione questa che ha scaturito la decisione dei consiglieri di una dimissione di massa dall’incarico, anticipata durante l’incontro al governatore siciliano. Dal canto suo, come si legge in una nota diramata dall’ufficio stampa della Regione, il governatore ha stigmatizzato la deliberazione della conferenza dei capigruppo dell’Ars, perché rischia di vanificare il lavoro di rilancio dell’azienda fin qui svolto, mettendo a serio repentaglio centinaia di posti di lavoro. Pertanto ha chiesto al Cda di soprassedere dalla decisione, rassicurando su un intervento del governo affinché la norma possa essere trattata in tempi brevi dal Parlamento. Ma occorre fare un passo indietro per comprendere la questione, attingendo da un take di agenzia del 14 maggio scorso, in cui alcune indiscrezioni provenienti da Palazzo dei Normanni raccontavano quanto successo durante la riunione dei capigruppo. All’Ars si lavorava su alcune norme finanziarie fondamentali per fronteggiare l’emergenza idrica in atto e per la crisi che di riflesso sta attraversando il comparto della zootecnia in Sicilia. Dopo essere stato approvato dalla commissione Bilancio il testo, una mini-manovrina da circa 27 milioni di euro, è stato oggetto di discussione e confronto nella riunione dei capigruppo. Il ddl, e torniamo all’Ast, conteneva anche una norma che prevedeva la trasformazione dell’Azienda in società in house e per l’esercizio finanziario 2024 prevederebbe uno stanziamento di 6.446.886, di cui 2.5 milioni da destinare ad aumento del capitale sociale e 3.946.886 per il ripiano di quota parte delle perdite complessive conseguite; 5.5 milioni di euro invece per ciascuno degli esercizi 2025 e 2026 da destinare a investimenti previsti nel piano industriale in definizione. Il problema è nato perché avendo già predisposto il calendario fino alle elezioni europee, la richiesta della maggioranza di inserire anche questo testo finanziario in capigruppo avrebbe creato tensioni con le opposizioni. Per potere modificare il calendario, secondo il regolamento dell’Ars, è, infatti, necessaria la maggioranza dei 2/3 dei gruppi rappresentativi, solo in questo modo sarebbe stato possibile consentire la trattazione immediata del testo in aula. La proposta del governo, sostenuta dai gruppi di maggioranza di calendarizzare subito il ddl nella sua interezza, però non ha raggiunto la soglia dei 2/3. In subordine, però, è passata così , e all’unanimità, la proposta di mediazione avanzata dal vice presidente del Mpa Giuseppe Lombardo di stralciare la norma sull’Ast in modo da portare in aula il testo con le norme sull’emergenza idrica e sulla zootecnia. Proprio su questo argomento è intervenuto Schifani ringraziando “il ministro Lollobrigida per la decisione di inserire nel decreto legge ‘Agricoltura’ un emendamento in sostegno dei settori agricolo e zootecnico della Sicilia colpiti da una prolungata siccità che si trascina da circa 10 mesi. L’Isola – ha aggiunto il Governatore – sta attraversando una situazione climatica particolarmente gravosa che non si verificava da almeno 30 anni e che ha causato mancanza d’acqua e carenza di foraggio e per l’alimentazione degli animali. Il governo nazionale dimostra ancora una volta la sua vicinanza alla nostra regione e grande attenzione alle categorie produttive che rappresentano uno dei motori della nostra economia”.