Ragusa: infastidisce avventori bar, minacce e spintoni ai carabinieri intervenuti, arrestato
I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Modica (Ragusa), durante l’espletamento di un ordinario servizio di perlustrazione sul territorio della giurisdizione, su richiesta della Centrale Operativa e a seguito della segnalazione da parte di un dipendente di un noto bar di Modica Bassa, sono intervenuti per contenere e limitare lo stato di agitazione psicofisica di un giovane straniero.
Giunti sul posto, gli operanti hanno preso coscienza del particolare stato emotivo dell’interessato, per cui hanno messo in atto tutte le opportune procedure da attuare in occasione di interventi con soggetti in stato di alterazione emotiva. La richiesta di aiuto era giunta alla Centrale di Modica a causa delle minacce che il giovane aveva rivolto al dipendente del locale e ai clienti, minando in modo concreto la sicurezza dei presenti.
“Oltre all’atteggiamento prevaricatorio, il giovane ha perseverato nella sua condotta violenta agitando nelle mani una bottiglia di vetro con la quale minacciava i conducenti dei veicoli che si trovavano a transitare lungo l’arteria cittadina – dicono le forze dell’ordine -. Alla richiesta dei suoi dati anagrafici, il giovane, un 23enne tunisino, celibe e disoccupato, ha risposto agli operanti con spintoni e minacce di morte. Provvidenziale è stato l’intervento dei colleghi del Commissariato di Modica che, contribuendo in modo proficuo alla gestione del soggetto di interesse operativo, hanno fornito il supporto necessario per bloccare il giovane e riportare la situazione alla calma, garantendo la sicurezza del centro cittadino. L’animo agitato del giovane e la sua risposta violenta non si è placata con questi episodi, ma è proseguita nei momenti successivi all’arresto, ma è stata abilmente contenuta da tutti i militari operanti, che hanno garantito, in primis, la tutela dell’incolumità dell’interessato. Informata la Procura della Repubblica di Ragusa, è stato tratto in arresto per resistenza a Pubblico Ufficiale e condotto presso il suo domicilio agli arresti domiciliari”.