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Ragusa: il Prefetto Ranieri contro la dispersione scolastica

di Salvatore Cannata -





Contro la dispersione scolastica è scesa in campo la Prefettura di Ragusa e, in prima persona, il Prefetto, Giuseppe Ranieri. Una comunicazione redatta in italiano, inglese, francese e arabo che riporta in modo chiaro e inequivocabile, ciò a cui vanno incontro i genitori che non mandano a scuola i figli, fino ai 16 anni. Ranieri ha deciso che si deve porre un argine nella sua provincia, al fenomeno del mancato rispetto dell’obbligo scolastico, purtroppo presente soprattutto in alcune aree: il Vittoriese e Acate.

Ranieri invita i dirigenti scolastici a dare tempestiva informazione alle famiglie del rischio che comporta non obbligare i figli a scuola. Nuove disposizioni, contenute nella legge 159/2023 che ha convertito il decreto legge omonimo, recante “Misure urgenti di contrasto al disagio giovanile, alla povertà educativa e alla criminalità minorile, nonché per la sicurezza dei minori in ambito digitale”. La presenza in provincia di Ragusa di realtà di varia estrazione linguistica, ha convinto la Prefettura a redigere la nota ‘multilingue’ per una sua capillare comprensione. I genitori vengono informati che è compito del dirigente scolastico monitorare la mancata iscrizione o la mancata frequenza a scuola.

Assenze non giustificate per 15 giorni in 3 mesi o un quarto del monte ore annuale, determinano una comunicazione del dirigente ai genitori o chi ne fa le veci. Entro 7 giorni da essa, il minore deve tornare a scuola e se ciò non avviene entro i successivi 7 giorni, il dirigente lo comunicherà al sindaco della città che ammonirà ufficialmente i genitori o tutori. Se anche questo non dovesse bastare, scatterà la denuncia per “inosservanza dell’obbligo di istruzione dei minori”. Si rischiano fino a due anni di reclusione. Se poi le assenze arrivano a un quarto del monte ore ed entro una settimana dall’ammonimento del sindaco non verranno prodotti giustificati motivi di salute o gravi impedimenti, la pena prevista è di un anno.

L’inosservanza dell’obbligo scolastico comporta anche la sospensione dell’assegno di inclusione e il sindaco può anche valutare la decadenza o la decurtazione dei contributi erogati alle famiglie. Il segnale che arriva dal Prefetto di Ragusa, è chiaro: mano ferma in un territorio che ha nella fascia trasformata -ma non solo in essa- un’area di estrema vulnerabilità per i minori