Migliaia di agricoltori in piazza oggi a Palermo, alla manifestazione promossa da Coldiretti sulla crisi idrica siciliana
Da Caltanissetta, da Gela, da Enna, dall’Agrigentino, da Messina, da Siracusa, dal Palermitano. Sono giunti da ogni parte della Sicilia oggi i partecipanti alla manifestazione di protesta a Palermo, promossa dalla Coldiretti Sicilia, nell’ambito della giornata di sciopero nazionale, per richiamare l’attenzione del governo e delle istituzioni sulla crisi idrica che sta colpendo il mondo agricolo siciliano.
In migliaia hanno dato vita al corteo che dalla piazza Marina ha attraversato il cuore di Palermo fino alla sede del Parlamento siciliano.
Una manifestazione che ha visto la presenza di migliaia di agricoltori siciliani radunati dalla Coldiretti Sicilia, per chiedere acqua, servizi efficenti e per dire no alla burocrazia. Per dire basta a reti colabrodo e a dighe fatiscenti. Per ribadire che servono gli invasi aziendali.
“Diciamo basta ad una gestione dell’acqua schizofrenica – dicono da Coldiretti Sicilia – non è possibile avere ancora dighe che disperdono acqua in mare, reti colabrodo, sistemi di distribuzione arcaici che nulla hanno a che vedere con un’agricoltura moderna, dove le risorse idriche rappresentano la base dello sviluppo”.
“Bisogna fare presto” – ha ribadito il presidente Coldiretti, Francesco Ferreri che assieme alla delegazione di dirigenti sindacali ha incontrato, a margine della manifestazione, i nove capigruppo all’Ars. Nel corso dell’ incontro tutti i presidenti provinciali di Coldiretti Sicilia, unitamente al direttore regionale, Calogero Maria Fasulo, hanno consegnato ed illustrato la piattaforma in cui sono indicati gli interventi per l’agricoltura.
Nel corso del vertice regionale è stata affrontata anche la questione relativa alla prossima stagione irrigua nell’agrigentino, per chiedere certezze sulla quantità di acqua disponibile in vista dell’estate, con particolare riferimento all’uso dell’acqua del Lago Arancio, dopo la decisione della Regione di alimentare con questo bacino la diga Garcia nel Trapanese.
Alla riunione presso l’assessorato regionale all’agricoltura hanno preso parte i Sindaci di Sciacca, Menfi e Santa Margherita di Belice e il commissario straordinario del Comune di Sambuca di Sicilia.
Un confronto necessario per capire come garantire l’acqua per le coltivazioni del versante occidentale dell’agrigentino che dipendono dal lago Arancio, mentre una parte della risorsa sarà destinata ai Comuni del Trapanese tramite il nuovo collegamento con la Diga Garcia che consentirà di convogliare circa 200 litri al secondo.
Una giornata quella odierna di sciopero a livello nazionale che ha coinvolto anche i lavoratori del settore igiene ambientale. Le ragioni della protesta sono legate al mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale dei servizi ambientali, con richieste relative al riconoscimento salariale e alla sicurezza.
L’adesione allo sciopero ha causato inevitabili disagi a carico del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani.
