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Agricoltura

PRIMA PAGINA-Siccità, tornano in piazza gli agricoltori siciliani

di massimilianoadelfio -





Sono in presidio permanente a Palermo sotto la sede del governo regionale di Palazzo d’Orleans perché attendono risposte sulla grave crisi che sta colpendo la Sicilia.
Gli agricoltori dell’isola – capitanati dalla Coldiretti – vogliono soluzioni alla siccità che sta mettendo in ginocchio tutto il comparto. Oltre cinquemila agricoltori hanno invaso nella giornata di ieri le strade di Palermo per chiedere “interventi immediati contro una siccità devastante, causata dal clima e da anni di incuria, che ha praticamente azzerato i raccolti e fa strage di animali nelle stalle, rimasti senza acqua né cibo”.
Tamburi, fischietti e cori hanno accompagnato la manifestazione organizzata e promossa da Coldiretti, che ha chiamato a raccolta i lavoratori della terra da tutte e nove le province dell’Isola: prima il raduno in piazza Marina e poi il via al corteo, che ha attraversato le strade del centro storico del capoluogo fino all’arrivo in piazza Indipendenza, dove su un palco predisposto davanti al palazzo della Presidenza della Regione si è svolta la contestazione al governo regionale. Molto dura.
“Vi rendete conto che la Sicilia muore e voi cercate voti?”, recita uno dei tanti cartelloni esposti dalla folla che accusa la Regione e il suo governo di non far nulla per i problemi legati alla siccità e mancanza di risorse. E ancora da parte dei manifestanti, giunti da tutto il territorio, si moltiplicano gli slogan: “Stiamo macellando anni di lavoro” o ancora, “La Sicilia assetata non può più aspettare”, e anche “Senza agricoltura non c’è cibo”, il tutto accompagnato anche da striscioni e migliaia di bandiere.
“Oggi abbiamo tantissime aziende che sono costrette ad abbattere gli animali perché non hanno più il foraggio – attacca Francesco Ferreri, presidente di Coldiretti Sicilia – abbiamo infrastrutture idriche allo sfacelo e tanti agricoltori rischiano di chiudere le loro attività. Chiediamo interventi immediati e una progettazione che possa togliere la Sicilia da questa situazione una volta per tutte: questo comparto rappresenta il futuro dell’Isola”.
Una marea gialla unita sotto la sede dell’istituzione regionale per alzare la voce su un tema delicato e centrale: la siccità. Molte aziende sono addirittura costrette ad abbattere i propri animali: “Abbiamo bisogno di risposte certe e sicure – sottolinea Santina Interrante, responsabile delle donne Coldiretti – noi vogliamo portare avanti le nostre aziende, garantire reddito ai nostri figli e uno stipendio ai nostri lavoratori”.
La siccità, secondo Coldiretti, è stata aggravata dall’inerzia delle istituzioni locali. La sigla chiede interventi urgenti per garantire la disponibilità di acqua per i campi e gli animali. Strutture e tubazioni obsolete disperdono quel poco di acqua ancora presente, peggiorando la situazione.
Coldiretti ha inoltre sottolineato l’urgenza di misure immediate per sostenere le aziende colpite dalla siccità e dall’aumento dei costi di produzione, triplicati, inclusi i prezzi dei foraggi e dell’acqua, con bollette astronomiche. “Non vedo futuro – ci racconta un giovane agricoltore di Enna – a volte guardo i miei coetanei e dico ‘ma chi me lo ha fatto fare?’”.
Una delegazione di agricoltori è rimasta a Piazza Indipendenza tutta la notte, in attesa di risposte e di nuovi incontri con le istituzioni regionali.
La scorsa settimana il ministro dell’Agricoltura ha annunciato, anche qui su sollecitazione di Coldiretti, lo stanziamento di 15 milioni di euro per aiutare gli agricoltori ma la sopravvivenza del settore è legata a una corsa contro il tempo per far arrivare i finanziamenti alle stalle e consentire di acquistare quanto nececessario per salvare gli animali.