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PRIMA PAGINA- Flop SeeSicily sui 10 milioni, indaga la Corte dei conti

di massimilianoadelfio -





di ANGELO VITALE- Flop SeeSicily sui 10 milioni, indaga la Corte dei conti

SeeSicily: ora sul piano messo in campo dalla Regione Siciliana per risollevare il turismo dell’isola messo in ginocchio dal Covid indaga la Procura della Corte dei Conti. Negli uffici di via Cordova a Palermo, coordinati da 3 anni da Pino Zingale arrivato in Sicilia da Trento, vogliono veder chiaro sui dintorni dell’accertato buco di 10 milioni di euro nella casse dell’ente guidato da Renato Schifani.
I dieci milioni rappresentano il totale delle spese “rettificate”, quindi “non ammissibili”, su 33,5 milioni di fondi certificati che la Commissione Ue non riconoscerà alla Regione. Che però li ha già spesi. Un ammanco emerso da tempo e arrivato a questi importi dopo un lavoro di verifica sul sistema dei voucher per pernottamenti e servizi turistici previsti da SeeSicily, messo in discussione dalle istituzioni Ue, che a questo punto vogliono fare chiarezza sulle spese per promozione, pari al 63% degli importi certificati dall’assessorato al Turismo. Una ricognizione firmata dalla dirigente generale dell’ufficio speciale Autorità di Audit a Palazzo d’Orléans. Sui 75 milioni stanziati dalla Regione ad aprile 2020 nella cosiddetta Finanziaria di guerra anti-Covid, appena l’1,16% era andato alla misura principale dei voucher per i pernottamenti nell’isola, con un investimento sulla comunicazione ogni volta rimodulato – alla fine per tre volte – dall’allora governo regionale di Nello Musumeci, oggi ministro nel governo Meloni. “La spesa non ammissibile, che concorrerà al tasso di errore da rettificare nell’ambito della chiusura dei conti del periodo contabile 2021/2022 – ha letto La Sicilia nelle carte dell’audit regionale -, ammonta a 680.118,44 euro”, una cifra “pari al 25% della spesa certificata oggetto di audit”.
Per promuovere e sostenere il turismo erano stati stanziati 75 milioni di euro, di cui 5 dedicati al media planning. Nel solo 2021, testimonial e protagonisti degli spot di promozione Eleonora Abbagnato, Colapesce e Dimartino, Nicole Grimaudo e Carlotta Ferlito, per una campagna affidata all’agenzia milanese Itaca Comunicazione. Spot pianificati in tv su emittenti Rai, Mediaset, Sky, Discovery, TV2000 e La7. Inserzioni non solo sulle testate dell’isola ma pure su giornali nazionali e internazionali.
E pubblicità tabellare, out of home, in città e in stazioni di tutta Italia.
La Regione guidata da Schifani se ne era accorta da tempo. L’anno scorso, per correre ai ripari, aveva provato a chiedere note di credito alla strutture ricettive, ricevendone uno sdegnato niet. Perciò alla fine, la “piena collaborazione” con l’audit interno, per cercare una verità che già provoca malumori. Sul banco degli “accusati”, da parte dell’opposizione – i 5Stelle da tempo avevano messo nel mirino di accertamenti interni all’ente l’intero piano SeeSicily – l’ex assessore al Turismo Manlio Messina, oggi vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, insieme con i suoi compagni di partito, gli attuali assessori Francesco Paolo Scarpinato e Elvira Amata. Una operazione di ormai necessaria chiarezza, in campagna elettorale per le Europee da tempo avviata, che mette in difficoltà il partito di maggioranza oggi nel Paese.
Perché altre risorse – pari a circa 10 milioni – non sono state ancora ufficialmente sottoposte a verifica finale ma sono ritenute a rischio di ulteriori tagli Ue.
Una vicenda spinosa, dagli esiti al momento imprevisti. I 5Stelle non mollano la presa. E Luigi Sunseri, presidente 5Stelle della Commissione Ue nell’Assemblea della Regione Siciliana, si chiede “quale sarà alla fine l’impatto dell’operazione sui nostri conti e dove saranno reperiti i fondi per coprire gli impegni assunti, cui a questo punto non si potrà fare fronte con le risorse europee”.
Pallino a Schifani, quindi. Già messo nel giugno 2023 sull’avviso da una nota regionale di Fdi che gli chiedeva, tra le righe, rispetto per il lavoro fino ad allora svolto per il turismo.