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Attualità

PRIMA PAGINA – Eventi estremi e dissesto: il disegno di un’isola fragile

di massimilianoadelfio -





di ELEONORA CIAFFOLONI

Non solo siccità: sotto la lente d’ingrandimento di un territorio alle prese con i cambiamenti climatici e il caldo anomalo c’è anche il pericolo di dissesto idrogeologico. Uno studio Enea – l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – sui territori più fragili ha censito nella regione siciliana 35 morti dovuti alle conseguenze del dissesto idrogeologico su 378 registrati in tutta Italia dal 2003 al 2020. A pesare in Sicilia le tragedie più note, da Giampilieri a Scaletta Zanclea -l’alluvione di Messina dell’1 e 2 ottobre del 2009 -, ma anche altri eventi che hanno causato danni enormi. Per ultimo, lo scorso anno (febbraio 2023) il ciclone Helios ha colpito l’area tra il basso Ionio e il Canale di Sicilia portando sull’Isola fortissimi rovesci e mareggiate segnando un record, visto si è concentrata in soli due giorni una portata di piogge di sei mesi. E lo studio di Enea, attraverso i numeri ci fornisce un triste quadro: il nostro Paese è a rischio eventi climatici estremi, che ci sono stati e purtroppo ci saranno ancora e, sembrerebbero in aumento, sia per la crisi climatica sia, purtroppo, per una gestione del territorio a dir poso discutibile. Come era emerso dai dati dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente, nei primi 3 mesi del 2023 si era registrato uno straordinario +135% di eventi climatici estremi rispetto ai corrispondenti del 2022. Aumenti che hanno portato, secondo i dati del Cresm, l’Italia a triplicare i costi per affrontare il dissesto, dal 2010 a oggi di 3,3 miliardi di euro. A commentare ai microfoni di SiciliaR4 il recente studio dell’Enea che posiziona l’Isola tra le regioni italiane più esposte a eventi meteorologici estremi e, addirittura, al terzo posto per il rischio di mortalità che ne consegue (con 35 morti registrati in 17 anni), è Salvo Lizzio, il dirigente del dipartimento delle Infrastrutture e della mobilità al quale il governatore siciliano Schifani ha affidato la guida dell’Ufficio per il contrasto al dissesto idrogeologico, dopo l’allontanamento di Maurizio Croce, indagato per corruzione. Lizzio tiene a sottolineare la consapevolezza degli obiettivi da raggiungere. “Noi sappiamo già – afferma – quali sono le problematiche del nostro territorio. Questo ufficio si è sempre trovato di fronte a difficoltà enormi, basti pensare alla tragedia di Giampilieri. Ma è proprio quella dolorosissima esperienza che ci ha fatto comprendere l’importanza del nostro lavoro. Un lavoro basato sull’attenzione per i problemi, anche minuti, che si riscontrano giornalmente in ogni comune della Sicilia”. La Sicilia, spiega Lizzio, è “un territorio fragilissimo che ha bisogno di cure e di presenza. Dai monti del Messinese alle Madonie, passando per il sistema di aste fluviali della provincia di Catania. Siamo di fronte a criticità complesse che, via via, potranno dettarci le priorità da affrontare e risolvere”. Una struttura commissariale, quella guidata da Lizzio che si dice pronta a dare certezze e risposte certe, impegnandosi a farlo in tempi amministrativamente (e burocraticamente) veloci. Non solo per aiutare i cittadini al momento del bisogno, ma anche per continuare ad essere un punto di riferimento importante nel presente e nel futuro. Proprio per questo, il commissario Lizzi ha annunciato che, all’interno dell’importante programmazione prevista per far fronte all’emergenza del dissesto idrogeologico, partirà un piano di interventi per circa 860 milioni di euro. Una problematica, quella del dissesto, che si lega imprescindibilmente a quella della crisi idrica: sono gravi, infatti, gli effetti sulla carenza di acqua. Molte delle dighe siciliane non possono raggiungere la capienza di esercizio per problematiche legate sia alla mancanza di acqua, ma anche a questioni di Protezione Civile, dissesto e instabilità delle sponde. Gli interventi, capillari, su tutto il territorio interessato dovranno essere fatti tenendo conto di entrambe le crisi e le conseguenze che portano.