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Pontida parla anche siciliano: il pratone bergamasco si tinge dei colori dell’Isola

di Vincenzo Migliore -





Pontida, luogo simbolo della tradizione leghista, quest’anno ha visto sventolare con forza non solo i vessilli verdi del Carroccio, ma anche le bandiere giallorosse della Trinacria. Una presenza folta e organizzata, quella della delegazione siciliana, che ha voluto sottolineare come la Lega non sia più un partito confinato al Nord ma un movimento che si radica nei territori e ambisce a diventare protagonista politico anche nell’Isola.

Il simbolo del Ponte nello stand siciliano

A catturare l’attenzione dei visitatori è stato soprattutto il modellino del Ponte sullo Stretto, esposto nello stand della sezione Sicilia. Non un semplice oggetto scenico, ma un segnale politico chiaro: il collegamento stabile tra Messina e Reggio Calabria è diventato il totem attorno al quale la Lega meridionale vuole costruire consenso e prospettive di sviluppo.

“Il Ponte non è un’utopia – ha ribadito la dirigenza regionale – ma un’infrastruttura che porterà la Sicilia dentro le rotte moderne del commercio e del turismo. E accanto al Ponte, parliamo anche di autostrade, ferrovie veloci, porti e aeroporti finalmente competitivi”.

Germanà e Sammartino in prima fila

Nel cuore del pratone si sono ritrovati i volti più in vista della Lega siciliana: il segretario regionale Nino Germanà e Luca Sammartino, pronto a tornare in giunta regionale dopo le ultime vicende giudiziarie. Accanto a loro i commissari provinciali, sindaci e numerosi amministratori locali. Una presenza definita “non di facciata ma di sostanza”, che testimonia il radicamento del partito nell’Isola.

Germanà ha insistito su un punto: “La Lega in Sicilia è oggi una realtà solida, che governa e che punta a diventare la prima forza politica della regione. Abbiamo dimostrato che gli impegni presi si possono mantenere e vogliamo continuare su questa strada”.

L’agenda politica: autonomia e identità

Tra gli stand allestiti a Pontida, le parole chiave sono state sicurezza, flat tax, pace, semplificazione fiscale ed Europa dei popoli. Ma i siciliani hanno messo l’accento soprattutto sull’autonomia, tema che tocca corde profonde nell’Isola. “Siamo una terra speciale – ha rimarcato Germanà – e la Lega è il partito che più di altri difende questa specialità”.

Sulla stessa linea Vincenzo Figuccia, questore all’Ars, che ha parlato di “un movimento capace di unire Nord e Sud nel rispetto delle differenze, costruendo un progetto politico che tiene insieme identità, sviluppo e sicurezza”.

Salvini: “Io non ho paura”

L’attesa per l’arrivo di Matteo Salvini non ha deluso i militanti. Il leader del Carroccio, dal palco, ha rilanciato i suoi cavalli di battaglia, toccando anche vicende personali: “Ho vissuto quattro anni e mezzo di processo, ma ho fatto solo il mio dovere. Difendere la patria è un dovere costituzionale. Non ho paura e non mi fermo”.

Sicilia laboratorio politico

Il prato di Pontida, tradizionalmente simbolo di una Lega identitaria e nordista, si è trasformato dunque in una piazza nazionale dove la Sicilia ha saputo ritagliarsi un ruolo centrale. Non più ospite ma protagonista, con l’ambizione dichiarata di diventare il laboratorio politico che possa fare della Lega il primo partito dell’Isola.

Una sfida ambiziosa, che passa dal radicamento nei territori, dalla capacità di governo regionale e dal consenso che i leghisti proveranno a costruire nei prossimi mesi. Pontida, quest’anno, ha parlato anche con accento siciliano.