Ponte sullo stretto: Ok definitivo del Cipess. Costo dell’opera 13,5 miliardi
Nella seduta odierna, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS), presieduto dalla premier Giorgia Meloni e con la presenza del sottosegretario Alessandro Morelli, ha dato il via libera definitivo al progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto di Messina. Un momento storico, che segna il punto di non ritorno di una delle opere più discusse, attese e simboliche dell’intero Paese. Il progetto approvato prevede un investimento complessivo di 13,5 miliardi di euro, tutti finanziati da fondi pubblici già stanziati con le ultime leggi di bilancio. Il ponte sarà un colosso dell’ingegneria mondiale: una campata unica da 3.300 metri, la più lunga mai realizzata al mondo, sostenuta da due torri di 399 metri. A bordo, tre corsie stradali per senso di marcia, di cui una d’emergenza, due corsie di servizio e due binari ferroviari, con passaggi pedonabili laterali.
Ma l’opera non si esaurisce nel solo attraversamento dello Stretto: il sistema infrastrutturale complessivo prevede circa 40 km di raccordi viari e ferroviari, l’80% dei quali in galleria, per collegare il ponte alle principali arterie esistenti. Sul versante calabrese, il collegamento sarà garantito con l’Autostrada del Mediterraneo e le stazioni ferroviarie di Villa San Giovanni e Reggio Calabria; sul fronte siciliano, il ponte si innesterà sulle autostrade Messina-Catania e Messina-Palermo e sulla futura stazione centrale di Messina.
Il Governo sottolinea come l’infrastruttura rientri a pieno titolo tra le opere strategiche nazionali, in linea con gli obiettivi della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), e sia complementare ai lavori in corso per l’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria e per il potenziamento delle principali direttrici ferroviarie siciliane (Palermo-Catania, Palermo-Messina, Catania-Siracusa). Dopo oltre cinquant’anni di promesse e rinvii – la prima norma che ne prevedeva la realizzazione risale al 1971 – il ponte esce definitivamente dalla sfera dei sogni e delle retoriche per entrare nel dominio concreto delle grandi trasformazioni.
“Il Ponte sullo Stretto non è solo un’infrastruttura: è il simbolo di un’Italia che vuole ricucire le sue fratture storiche e dare al Sud la stessa dignità e potenzialità del Nord. È un atto di giustizia territoriale e visione europea”, si legge in ambienti vicini a Palazzo Chigi. La sfida ora è tutta nella realizzazione concreta, nei tempi certi e nella capacità di garantire sicurezza, sostenibilità e ricadute economiche reali. Il primo passo è stato fatto. La storia, questa volta, è davvero cominciata.