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Agricoltura

Siccità, Coldiretti: “In Sicilia piove ma l’acqua non viene raccolta, basta con promesse”

di Dora Di Cara -





Pioggia e siccità, l’acqua non viene raccolta anzi provoca allagamenti. Coldiretti denuncia che nonostante gli annunci di stanziamenti milionari, gli unici lavori completati che hanno portato acqua alle colture sono stati quelli iniziati da decenni. 

“Piove e c’è siccità. Non piove e c’è siccità. Solo in Sicilia l’acqua viene sprecata in modo così vergognoso. Da ore in tutta l’Isola diluvia ma non solo la pioggia non è stata raccolta ma si presentano i medievali problemi di allagamento”. Lo afferma Coldiretti Sicilia sottolineando, su pioggia e siccità, come “da mesi gli agricoltori subiscono una situazione gravissima con enormi danni a tutte le colture e vedere che dopo le roboanti promesse di milioni di euro non c’è ancora un sistema di raccolta che possa garantire un futuro migliori rappresenta uno smacco inqualificabile”.

“Laghetti, tubature, pulizia di invasi, assestamenti viari e altre infrastrutture sono stati annunciati con accanto cifre esorbitanti ma gli unici lavori completati che hanno portato acqua alle colture sono stati quelli iniziati da decenni – aggiunge -. Ci auguriamo che il nuovo assessore regionale metta fine alle promesse e passi ai fatti informando non gli stanziamenti ma i lavori completati”.

Sulle politiche di sostegno alle imprese agricole colpite da fenomeni ormai tutt’altro che eccezionali come il cambiamento climatico, la siccità, il dissesto idrogeologico è intervenuta anche Confeuro, la Confederazione degli agricoltori europei e del mondo.

“Risarcimenti bassi, ristori a rilento, pagamenti respinti e conteggi da rivedere. La vicenda Agricat, il fondo mutualistico nazionale di Ismea, rappresenta un vero e proprio disastro, la cartina di tornasole dell’imbarazzante e farraginoso sistema burocratico e amministrativo, vigente del nostro Paese”. Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro.

“Un sistema deleterio – aggiunge Tiso – che ha dimostrato e sta dimostrando tutte le sue falle degli eventi che hanno causato fortissimi danni ai produttori del settore primario e alle imprese agricole, oggi rimasti col cerino in mano in termini di risarcimenti e ristori”.

“E’ davvero giunto il momento di costituire un sistema strutturale di assicurazione reddituale della impresa agricola”, afferma Tiso, sottolineando che le istituzioni non possono “continuare a creare burocrazia su burocrazia ma urge puntare alla semplificazione burocratica e alla trasparenza amministrativa: di fronte a problemi concreti e attuali, come il cambiamento climatico, la siccità, il dissesto idrogeologico e altri rilevanti questioni agricole, non servono slogan ma azioni concrete ed efficaci. Gli agricoltori hanno bisogno di essere tutelati, non vessati”.

Foto di Eugene Triguba su Unsplash