Palermo, smantellata rete pedopornografica sul dark web: due arresti e cinque indagati
Un infermiere palermitano e un cinquantenne senza occupazione, entrambi senza precedenti penali, sono stati arrestati dalla polizia postale con l’accusa di diffusione, cessione e detenzione di materiale pedopornografico. Secondo quanto emerso dalle indagini, i due gestivano e alimentavano archivi digitali nascosti nel dark web, rendendo disponibili migliaia di foto e video che ritraevano minori, in alcuni casi bambini di età inferiore ai cinque anni.
L’operazione è stata condotta dagli investigatori del Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Palermo e coordinata dalla Procura, con la procuratrice aggiunta Laura Vaccaro e il sostituto Mario Calabrese, nell’ambito del dipartimento che si occupa delle fasce deboli. L’inchiesta coinvolge anche altre cinque persone, denunciate per il possesso di materiale pedopornografico: due residenti a Palermo, una a Caltanissetta e due nelle province di Agrigento e Catania. Anche in questo caso si tratta di uomini incensurati, alcuni dei quali padri di famiglia.
Gli arresti rientrano nella seconda fase dell’operazione “Parabantes”, avviata lo scorso marzo, finalizzata a contrastare lo sfruttamento sessuale dei minori attraverso la rete. Le indagini hanno messo in luce un profilo trasversale degli indagati: uomini di età compresa tra i 41 e i 68 anni, inseriti in contesti sociali differenti e apparentemente lontani da ambienti criminali.
Il materiale veniva condiviso attraverso specifici cloud criptati nel dark web, basati su un sistema di scambio: chi accedeva poteva visualizzare e scaricare i contenuti messi a disposizione dagli altri utenti, alimentando un circuito chiuso e difficile da intercettare.
Tutti i file sequestrati, compresi quelli conservati negli spazi cloud, sono ora al vaglio degli inquirenti e della polizia postale. Gli accertamenti puntano non solo a ricostruire la rete di contatti tra i soggetti coinvolti, ma anche a identificare le vittime, attraverso la comparazione delle immagini con le banche dati internazionali.
Una task force specializzata della polizia postale è al lavoro per risalire all’identità dei bambini e dei ragazzi ripresi, spesso a loro insaputa, in diversi Paesi del mondo. Un’attività lunga e complessa, con un obiettivo preciso: interrompere la filiera degli abusi, individuare chi produce questo materiale e assicurarlo alla giustizia. In queste indagini, ogni file non è solo una prova, ma il frammento di una violenza che lo Stato è chiamato a ricomporre, fino in fondo.
