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Attualità

Palermo, la piscina nel pallone e altri racconti 

di Dario Di Gesù -





Piscina comunale di Viale del Fante, durante la chiusura per i lavori di ristrutturazione in corso degli impianti coperti e scoperti, che dovrebbero completarsi in circa in due anni, la giunta comunale aveva annunciato la decisione di allestire una piscina temporanea smontabile all’interno dell’ex Pallone di Italia ’90.
L’amministrazione aveva poi dovuto fare marcia indietro perché la cifra inizialmente stimata era più che raddoppiata dopo accertamenti tecnici (da 3,2 a 8 milioni di euro). Si è dunque ripiegato sulla soluzione alternativa di realizzare l’impianto nell’area del centro commerciale Conca D’Oro. Nonostante le assicurazioni però, a quanto pare la struttura provvisoria non potrà essere realizzata in tempo per l’inizio della prossima stagione sportiva. 

La situazione di disagio dei cittadini e delle società sportive palermitane viene ora sollevata dai consiglieri del Partito Democratico Rosario Arcoleo, Mariangela Di Gangi, Giuseppe Lupo e Teresa Piccione.

«Questa amministrazione aveva già annunciato trionfalmente la costruzione di una piscina temporanea nel ‘Pallone’ di viale del Fante, in disuso da decenni, durante i lavori alla piscina Comunale e, nonostante i numerosi dubbi sollevati sulla fattibilità e sui costi dell’operazione, l’amministrazione aveva rassicurato tutti. Ma, dopo mesi di propaganda, il piano si è rivelato irrealizzabile – si legge nel comunicato diffuso dai consiglieri PD -. Cambiato l’Assessore, la Giunta ha proposto una nuova soluzione: costruire la piscina a Fondo Raffo, dichiarandola opera di interesse pubblico obbligatoria per farla rientrare nella convenzione con la famiglia Zamparini. Anche in questo caso, l’assessore ha garantito che la nuova piscina sarebbe stata pronta per la prossima stagione agonistica. Purtroppo, la realtà è emersa ancora una volta: anche questa soluzione è risultata impraticabile. 

L’amministrazione sta dimostrando approssimazione e superficialità mancando di rispetto alla comunità di nuotatori e nuotatrici, prima che alle società sportive, anche degli atleti paralimpicisprecando risorse preziose. Abbiamo presentato quindi un’interrogazione per conoscere i costi effettivi degli studi e dei progetti, nonché le risorse e il tempo sprecati in queste soluzioni fantasiose e non condivise. È inaccettabile che l’amministrazione continui a inseguire progetti irrealizzabili invece di trovare soluzioni concrete, sprecando persino tempo e risorse che un comune in dissesto funzionale non può permettersi di sprecare».