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Cronaca

Palermo, maxi operazione contro il contrabbando di fumo elettronico: sequestrati 11 milioni di pezzi

di Vincenzo Migliore -





Un milione di euro di valore e una nuova frontiera del contrabbando che non passa più dal tabacco, ma dal fumo elettronico. A Palermo la Guardia di finanza ha smantellato una rete capillare di distribuzione illegale di prodotti da svapo, sigarette elettroniche, cartine e filtri, sequestrando oltre 11 milioni di pezzi per un peso complessivo di 770 chili. Un mercato parallelo che, secondo gli investigatori, avrebbe sottratto allo Stato almeno 120mila euro di imposta sui consumi.

L’operazione, condotta dai Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego, è nata dall’analisi dei flussi di importazione gestiti da spedizionieri locali. Attraverso un’attività di intelligence economica, i finanzieri hanno ricostruito la filiera di approvvigionamento, individuando un grosso importatore con sede a Partinico, che riforniva una fitta rete di negozi di oggettistica e articoli per la casa, tutti privi di licenza.

Da quell’unico punto di snodo partivano confezioni di sigarette elettroniche e accessori destinati a undici esercizi commerciali nel centro di Palermo, dove la merce veniva venduta in totale evasione d’imposta e spesso nascosta nei retrobottega o nei magazzini secondari.

I militari, nel corso dei controlli, hanno scoperto solo pochi prodotti esposti al pubblico, mentre i quantitativi maggiori erano conservati in locali separati. Al termine delle verifiche, dodici titolari di esercizi commerciali sono stati denunciati, e le attività segnalate all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che potrebbe disporne la chiusura.

«La vendita attraverso canali non autorizzati – spiegano dalla Guardia di finanza – rappresenta non solo un danno economico per l’erario, ma anche un rischio concreto per la salute degli utilizzatori finali, spesso minorenni, che acquistano prodotti di dubbia provenienza e qualità».

Con questo blitz, le Fiamme gialle infliggono un duro colpo a una nuova forma di contrabbando, più moderna ma non meno insidiosa, che ha sostituito le vecchie “bionde” con le nuove sigarette elettroniche, dimostrando come anche il mercato dell’illegalità sappia adattarsi ai tempi.