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Padova-Catania: conta degli scontri e solidarietà politica

di Attilio Scuderi -





L’Italia parla nuovamente di tifo violento: sotto la lente lo scempio delle immagini che vedono coinvolti, nei tafferugli dello stadio Euganeo nell’intervallo della finale d’andata della Coppa Italia Padova-Catania, i tifosi del Catania.

Un cancello aperto, una valanga di incappucciati riversati in campo con cinghie in mano e fumogeni. Un sistema di sicurezza sicuramente saltato e andato in tilt, ma una brutta immagine per una serata da dimenticare. La cronaca parla di arresti e feriti ed è tutto contenuto nel comunicato della Questura di Padova: “A seguito dell’invasione di campo da parte di alcuni sostenitori catanesi durante l’intervallo della finale di andata della Coppa Italia di Lega Pro tra il Calcio Padova e il Catania…

Gli agenti, dopo aver evitato il contatto tra le due tifoserie, bloccavano tre supporters catanesi che venivano tratti in arresto per il reato di resistenza aggravata: si tratta, rispettivamente, di due 40enni e un 41enne gravati a vario titolo da associazione mafiosa, rapina, stupefacenti, reati da stadio, reati contro la persona e contro il patrimonio, e già destinatari di provvedimenti di Daspo. Tra questi è stato individuato colui che ha consentito l’invasione di campo…

Un quarto tifoso catanese è stato arrestato grazie all’attività in corso da parte delle Digos delle Questure di Padova e Catania mentre, questa mattina, si stava imbarcando su un volo per Edimburgo in partenza dall’Aeroporto di Milano Linate. Un quinto tifoso catanese, coinvolto nei fatti di ieri, è stato arrestato a Catania…

Durante l’intervento hanno riportato delle contusioni 4 operatori della Digos di Padova, oltre a 4 agenti del II Reparto”. Questo il borsino in attesa di quelle che saranno le decisioni da parte della Giustizia sportiva, dell’Osservatorio sugli eventi e del GOS. La società Catania Fc, prontamente con un comunicato, ha condannato i fatti, mettendo una pezza sull’insolito silenzio da parte dell’amministratore delegato Grella ai microfoni Rai proprio durante gli scontri. Reazioni che sono arrivate anche dal mondo della politica: il Sindaco di Catania Trantino ha subito chiamato il primo cittadino padovano per esprimere il più sentito rincrescimento e manifestare la solidarietà della città etnea per le gravi intemperanze che sono registrate ieri sera nello stadio Euganeo per la finale di andata della Coppa Italia di Lega Pro. Il primo cittadino di Catania ha espresso al suo omologo il disappunto suo e della larghissima maggioranza dei catanesi verso gli inescusabili atti di teppismo e violenza che hanno colpito anche le forze dell’ordine in servizio per tutelare l’ordine pubblico.

Il sindaco di Padova Sergio Giordani, dal canto suo ringraziando il primo cittadino di Catania, ha sottolineato che fatti simili sono inaccettabili. La violenza va sempre condannata con massima severità e questa deve rimanere estranea allo sport. Stessa musica nella parole dell’assessore allo sport del Comune di Catania Sergio Parisi: “I fatti accaduti a Padova gettano un’ombra negativa sulla grande dimostrazione di affetto da parte dei tifosi rossazzurri, arrivati a Padova da ogni parte del nord Italia e dalla Sicilia.

Esprimiamo forte disappunto per il comportamento di questa parte marginale della tifoseria etnea e ribadiamo massima vicinanza e solidarietà alle forze dell’ordine; al contempo, sosteniamo lo sforzo che l’attuale proprietà del Catania ha compiuto per fare ripartire il calcio e che non può essere vanificato da comportamenti delinquenziali. I responsabili vanno puniti” Adesso l’attesa per i provvedimenti e il rischio che il Massimino o qualche trasferta rimangano orfane di tifosi.