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Omicidio Paternò: fermato a Milano il killer in fuga

di Redazione -





Stava cercando di fuggire in Francia il 36enne marocchino, senza fissa dimora, accusato dell’omicidio di un connazionale a Paternò.

Omicidio Paternò: un fermo
È stato fermato ieri mattina in stazione Centrale a Milano, Issam Lahmidi, il killer di Mouna Mohamed, il marocchino di 27 anni ucciso a coltellate nel pomeriggio del 4 febbraio. L’uomo è stato posto in stato di fermo, a Milano e ora è stato trasportato e rinchiuso nel carcere di San Vittore. I Carabinieri del comando catanese lo hanno individuato grazie a indagini telematiche e hanno avvisato i colleghi di Milano che si sono recati in stazione bloccandolo prima che partisse, attorno alle ore 9, su un treno Intercity, in direzione del confine francese.
Nei suoi confronti era stato richiesto un fermo dalla Procura di Catania. Il ricercato era stato già localizzato lunedì sera sotto la Madonnina grazie alle tracce lasciate dal segnale del suo cellulare.
Tuttavia, era riuscito nuovamente a far perdere le proprie tracce. L’uomo non era mai stato fotosegnalato prima in Italia.

Omicidio Paternò: le indagini
Il 36enne – che risponde dell’accusa di omicidio volontario – sembra essere stato un fantasma, almeno finora: non ha un domicilio, non possiede documenti e non avrebbe precedenti.
Pare vivesse proprio nella zona di Paternò dove lavorava come bracciante agricolo. Il delitto era avvenuto fuori da un distributore di benzina in via Verga nella cittadina etnea, dove la vittima era stata colpita con diverse coltellate al collo e al torace, probabilmente a seguito di una lite, finita in violenza.
L’arma del delitto non è stata ancora trovata dagli investigatori. Nei giorni scorsi, questi ultimi avevano ascoltato le testimonianze di diverse persone. Probabilmente l’uomo viveva nella baraccopoli di Ciappe Bianche, dove si trovano decine di stranieri impegnanti per la campagna agrumicola.
La salma del giovane classe 1997, è stata condotta nell’obitorio dell’ospedale Garibaldi di Catania dove nelle prossime ore dovrebbe essere affidato l’incarico per l’autopsia.