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Oggi l’udienza per i domiciliari a Filippo Mosca

di massimilianoadelfio -





È slittata a oggi, martedì 13 febbraio, alle 12 l’udienza per la decisione rispetto alla richiesta degli arresti domiciliari per mio figlio Filippo. A farlo sapere è Ornella Matraxia, madre di Filippo Mosca, il ventinovenne di Caltanissetta, arrestato i primi di maggio dell’anno scorso e detenuto da quasi nove mesi, nel carcere di Porta Alba, a Costanza, in Romania. Per lui una condanna in primo grado a otto anni e tre mesi per traffico internazionale di sostanze stupefacenti. In questo momento si vivono ore di grande ansia, oltre che di forte preoccupazione in famiglia. “Filippo aveva chiesto nei termini previsti di partecipare all’udienza in videoconferenza – aggiunge la madre Ornella – ma la richiesta è stata respinta. Stamattina (ieri, ndr) ha reiterato la richiesta, supportata anche dal suo avvocato, quindi è tutto rinviato. Speriamo”. La storia di Filippo Mosca è iniziata il 3 maggio 2023, quano è stato arrestato mentre era in Romania per partecipare al festival di musica Mamaia. Da quel giorno il ragazzo è detenuto ed è ancora in attesa dell’appello che prenderà il via ad aprile. Ad aggravare la situazione di Filippo, ci sono le condizioni in cui versa il suo periodo detentivo. A denunciarlo, oltre alla madre, il legale difensore. “Filippo vive in condizioni disumane da quasi un anno” ha detto Armida Decina, avvocato di Filippo, che ora ha l’incarico di occuparsi della richiesta di estradizione, che però, potrà essere presentata solo quando la sentenza sarà definitiva. “Sto aspettando di parlare con Filippo” aveva detto pochi giorni fa, “Da circa dieci giorni ho chiesto l’autorizzazione al direttore del carcere e, comunque, predisporrò un ricorso per la violazione dei diritti umani alla Cedu”. Ma non solo. L’avvocato fa sapere anche che “C’è stata anche una palese violazione del diritto di difesa ma riguardo a questo la Cedu prevede che siano esperiti tutti i tentativi interni giurisdizionali: primo, secondo e terzo grado. In particolare nel processo sono state utilizzate delle intercettazioni che non erano autorizzate e il cui contenuto è stato completamente alterato: è stato tradotto in maniera totalmente sbagliata. Proprio per questo la difesa, un avvocato romeno che segue il caso sul posto, ha nominato un consulente di lingua romena che ha confermato che la trascrizione è sbagliata”.