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Nuccio Di Paola:“Cancelleri? Ci ha voltato le spalle”

di Salvatore Cannata -





Nuccio Di Paola, 42 anni l’11 giugno, di Gela. Alla sua seconda legislatura all’ARS con il M5 S. E’ vicepresidente del Parlamento e uomo di punta dei pentastellati.

Come sta oggi il movimento in Sicilia? In proiezione Europee, che vi aspettate?
Il M5S gode di ottima salute. Sabato abbiamo tenuto a Mazara del Vallo una riunione regionale molto partecipata. Siamo l’unica forza politica che organizza incontri periodici e itineranti dove eletti di tutti i livelli istituzionali, coordinatori provinciali, referenti dei gruppi territoriali, iscritti e simpatizzanti si incontrano e si confrontano per costruire un’alternativa alla gestione scandalosa dei governi di destra del duo Meloni-Schifani. Ad oggi migliaia di siciliani partecipano attivamente nei territori e siamo la quarta regione a livello nazionale per numero di gruppi territoriali. Le europee ci hanno sempre visto protagonisti. Puntiamo a fare un ottimo risultato con i nostri candidati. Non ci alleeremo con nessuna forza politica, cammineremo come sempre con le nostre gambe e sono sicuro che i siciliani confermeranno che vogliono stare dalla parte giusta, quella del M5S. Oltre alla presenza nelle liste dei nostri iscritti, apriremo le candidature anche a personalità della società civile.
Avevate un leader riconosciuto come Giancarlo Cancelleri. Ve ne sentite orfani?
Assolutamente no. Il M5S è nato anche per dare a semplici cittadini l’opportunità di entrare nelle istituzioni. Il M5S ha dato tanto a Cancelleri e lui ha ripagato voltando le spalle. Chi fa politica deve guardare al futuro e non restare intrappolato nel passato remoto. Lui ha fatto le sue scelte politiche e se n’è assunto la responsabilità. Il M5S ha dimostrato e dimostra tutt’oggi, che la cosa più importante sono le battaglie di giustizia sociale, di tutela ambientale, di legalità, di difesa dell’istruzione e della salute pubblica che si portano avanti.
Che giudizio date del governo regionale?
Abbiamo un governo regionale? I siciliani non se ne sono accorti. Dopo più di un anno Schifani e la sua maggioranza non hanno portato nessuna riforma in aula. Invece di affrontare i problemi dei siciliani preferiscono pensare alle poltrone della sanità e al ritorno delle poltrone nelle province. Stanno riuscendo nell’invidiabile primato di fare peggio di Musumeci. Invece di difendere gli interessi dei siciliani obbediscono agli interessi di partito. Stiamo infatti assistendo ad una Sicilia depredata di risorse (taglio PNRR, taglio FSC, taglio fondo perequativo delle infrastrutture, taglio rdc, taglio superbonus 110%)
Non avvertite una avvicendamento sul vostro campo d’azione con Sud chiama Nord? Come se fossero loro l’ opposizione dal basso che eravate voi?
Il M5S è insostituibile e inimitabile visto che siamo il perno centrale del fronte dell’opposizione. Con Sud Chiama Nord e PD condividiamo il fronte dell’opposizione al governo di destra di Schifani. I siciliani, come del resto molti italiani, sono stati prima illusi dalle promesse elettorali della destra e adesso sono delusi dalla mancata concretizzazione degli impegni elettorali. Sono sicuro che se si votasse oggi, gli elettori farebbero una scelta diversa.
Rapporti con il Pd?
Come con Sud Chiama Nord con il PD condividiamo il fatto di essere opposizione al governo Schifani. È naturale che, facendo parte dello stesso fronte, ci siano delle interlocuzioni politiche che ci permettono, unendo le forze in aula, di dare più forza alle battaglie a difesa dei siciliani.
Cosa manca oggi ai 5 stelle per tornare a quel 33% e al successo in Sicilia del 2018? Vi siete imborghesiti?
Ogni elezione è una nuova partita che incomincia dallo 0 a 0. Nel 2018 ci sono state tutte le condizioni (economiche e sociali) che hanno permesso di raggiungere il 33% di voti. Guardando come sta governando la Meloni a Roma e Schifani a Palermo penso che quella percentuale verrà replicata molto presto.
Non pensa che il vincolo del doppio mandato sia ormai superato?
Ad oggi è una regola che ha permesso, a differenza delle altre forze politiche un ricambio della rappresentanza politica, permettendo ai cittadini di entrare all’interno delle istituzioni. Se noi andassimo a modificare questa regola creeremmo un blocco come hanno creato un blocco tutti gli altri partiti.