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Cultura

NOVE per NOVE: L’equilibrio tra Poesia e Pittura

di massimilianoadelfio -





di MASSIMILIANO REGGIANI
Un nuovo testo edito da Ex Libris per la Fondazione Thule Cultura rappresenta, ancora una volta, la formula vincente per dimostrare la sostanziale unità delle Arti. Poesia e Pittura, in questo caso, trovano un perfetto equilibrio divenendo ognuna la logica estensione dell’altra. “NOVE per NOVE” raccoglie componimenti di Tommaso Romano e dipinti di TOGO: letterato e docente, collezionista e politico l’uno, pittore, incisore e professore di calcografia l’altro. Due Artisti strettamente legati da una terra comune, una radice profonda e vitale: la Sicilia. Ad introdurre l’opera un testo del poeta contemporaneo Guido Oldani, fondatore e caposcuola del Realismo terminale. “Personalmente – scrive Oldani – vedo il rapporto tra le due discipline come una calamita che attiri la limatura metallica, come un passaggio di un natante nel liquido marino o fluviale; una collusione di due arti, o meglio ancora una collisione. Non penso però ad un incidente, tipo vicenda stradale, ma uno scontro, quasi armonico, fra due mezzi di navigazione e meglio ancora fra due barche a vela”. Guido Oldani, in poche ma icastiche parole, evidenzia la logica di questa scelta editoriale: l’Arte – che si esprime in forme e tecniche differenti – ritrova un significato profondo nella capacità di coinvolgere, emozionare e portare la riflessione personale ad un livello più alto, depurato dalla necessità della mera narrazione, per farsi strumento di conoscenza. Che siano versi o pennellate è solo una questione di scelta: l’interrogarsi, il cercar risposte, il trasmettere agli altri il senso di questo percorso, ne rappresentano invece il significato, l’essenza, il nobile scopo. “Il dialogo tra questi due artisti – continua Oldani -può benissimo stare nelle pagine di un libro, così come sulle pareti di una mostra od in un dire e guardare gettati nella loro collaborazione. La loro è una conversazione fra l’est e l’ovest della trinacria, tra il nord e il sud dell’italica peninsularità”. La poetica di ambedue gli Artisti si è confrontata, di fatto, con il Realismo terminale di Oldani, già ben presente nella sua raccolta poetica “Il cielo di lardo” e successivamente teorizzato in un pamphlet del 2010. Le civiltà agrarie, ormai inurbate, accatastano popoli e artefatti in spazi limitati che sono le megalopoli della modernità. Gli oggetti, quindi, diventano il vero universo, l’orizzonte di ogni speculazione. La similitudine di un tempo, dove la natura primeggiava, si rovescia inesorabilmente: è l’ambiente non antropico che diventa simile alla realtà degli artefatti, nuovo ed ultimo metro di misura della realtà. Il colore di TOGO ha ormai raggiunto il proprio segno distintivo. Il sole si accende come un faro, le palme svettano con una silhouette da villaggio vacanze, l’airone si fa logo di chissà quale possibile compagnia. La natura, apparentemente soggetto, è diventata un’astrazione di libertà che risponde alla sete di colore mediterraneo, alla voglia di libertà, di tuffarsi in una piscina colma di isole lontane e coste vertiginose. Anche la poesia di Tommaso Romano assorbe la lezione della similitudine inversa e la rende con splendide immagini: dalle scogliere di terracotta allo scorrere cronometrico dei secondi, dai monumenti sepolcrali agli ossari sbriciolati è tutto racchiuso nel mondo dell’uomo, nel suo lirismo, nella ferma volontà d’azione. Il poeta – annota Oldani “scrive con una penna d’acqua su una lavagna di mare. Traccia i testi con rapidità, giusto il tempo di leggerli che già l’acqua della lavagna li cancella, con una specie di essere – non essere che incuriosisce sul passaggio successivo”. NOVE per NOVE è l’anelito di due Artisti d’oggi che cercano e trovano un nuovo equilibrio: la determinazione e la speranza d’uscire da un mondo fatto di cose e di rappresentazioni. Uno sforzo, talvolta velato di malinconia, per tornare alle grandi verità, già conosciute o intuite nell’eroico momento di contatto con la dura fibra della vita. “Il linguaggio delle impressioni di Romano e l’accensione della tavolozza di Togo – conclude Oldani – stanno oggi in questa isola dell’isola, il cui sentimento si può scrivere e descrivere, il pensiero può trovare parola e immagine per far vibrare completamente la loro eclatanza: parlare i colori e tingere le frasi”.