Nomina Tardino, il Tar fissa la discussione al 9 settembre: le reazioni politiche
La questione sulla nomina Tardino in Sicilia continua a infiammare il dibattito politico e istituzionale. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha stabilito che il ricorso presentato dalla Regione Siciliana contro la designazione di Annalisa Tardino come commissario straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale sarà discusso il prossimo 9 settembre. Nel frattempo, la nomina non viene sospesa, lasciando spazio a un confronto sempre più acceso tra governo nazionale e istituzioni locali.
La decisione del Tar sulla nomina Tardino
Il Tar Sicilia ha accolto la richiesta di abbreviazione dei termini e di deposito anticipato delle memorie processuali, fissando in Camera di Consiglio la trattazione delle misure cautelari. L’udienza collegiale si terrà dunque il 9 settembre, momento cruciale per capire il destino della nomina di Annalisa Tardino, voluta dal ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini.
Nel frattempo, la stessa Tardino ha cercato di smorzare le polemiche dichiarando di essere già pienamente operativa nel suo incarico, come del resto ribadito da Salvini anche al governatore siciliano Renato Schifani, contrario alla scelta.
Le ragioni del ricorso della Regione Siciliana
Il governo regionale guidato da Schifani ha presentato istanza di annullamento contro il decreto ministeriale del 18 agosto che ha ufficializzato la nomina. Secondo la Regione, l’atto sarebbe viziato da “illegittimità”, soprattutto per la presunta mancanza dei requisiti professionali necessari a ricoprire un ruolo così strategico nella gestione dei porti del Mare di Sicilia occidentale.
Tajani: “Ascoltare Schifani”
A intervenire sulla vicenda è stato anche l’altro vicepremier, Antonio Tajani, che ha scelto toni diplomatici ma decisi: “Si devono ascoltare le ragioni del presidente della Regione Renato Schifani. Non si contesta la persona, Annalisa Tardino, ma la mancanza di competenze per una funzione tanto delicata”.
Tajani ha inoltre allargato lo sguardo al caso Campania, definendo “questione di incompatibilità” la nomina di Eliseo Cuccaro per Napoli e Salerno, figura vicina al deputato leghista Gianpiero Zinzi.
Le critiche di Italia Viva
Durissimo invece il commento di Raffaella Paita, capogruppo di Italia Viva al Senato, che ha definito la vicenda “una squallida operazione di lottizzazione politica”. Secondo Paita, la maggioranza si sarebbe incagliata nelle lotte interne tra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, rendendo impossibile una gestione serena delle nomine.
La nomina della Tardino si conferma terreno di scontro politico tra Roma e Palermo, con possibili ricadute anche sugli equilibri nazionali. L’udienza del 9 settembre al Tar rappresenterà un passaggio decisivo per chiarire la legittimità della scelta e, allo stesso tempo, per capire fino a che punto le tensioni interne alla maggioranza incideranno sulla gestione delle infrastrutture strategiche del Paese.