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Agrigento

Nell’agrigentino si cerca ancora la donna dispersa. Il Prefetto: perlustreremo anche un tratto di mare

di Francesca Gallo -





Le ricerche per trovare Marianna Bello andranno avanti almeno fino a domenica, 12 ottobre. La decisione è stata assunta nel corso di un vertice che si è tenuto ieri pomeriggio, presso il Centro di Coordinamento Comunale, allestito in via Olanda, a Favara, presieduto dal prefetto di Agrigento, Salvatore Caccamo.
Il tavolo tecnico ha permesso di fare il punto sulle operazioni di ricerche della trentottenne, concentrate fino ad oggi prevalentemente lungo il percorso che va dalla piazza Libertà, in pieno centro a Favara, dove la donna si trovava lo scorso mercoledì al momento dell’alluvione, per arrivare fino al depuratore comunale. Le squadre di soccorritori che in questi giorni hanno visto impegnati Vigili del Fuoco, Protezione Civile, ma anche i sommozzatori provenienti da Palermo e l’unità cinofila del Nucleo di soccorso alpino della Guardia di Finanza di Nicolosi, hanno ispezionato, palmo a palmo, il vallone “Cicchillo” che conduce al depuratore, nel tentativo di seguire ogni possibile traccia che potesse condurre al ritrovamento della donna. Un’area vasta che nelle scorse ore ha restituito alcuni oggetti appartenenti a Marianna Bello: la giacca, il portafogli, una scarpa, la borsa, i documenti, il telefono cellulare. Ieri pomeriggio dal fango è emerso anche un altro capo d’abbigliamento, un pantalone, in condizioni tali da renderne difficile il riconoscimento.

Territorio in condizioni di dissesto idrogeologico

“Le ricerche sono complicate, ma si va avanti – ha dichiarato il prefetto Salvatore Caccamo, nel ringraziare i rappresentanti delle tante forze scese in campo per le operazioni di soccorso, svolte ininterrottamente da giorni. Abbiamo deciso – ha aggiunto – di estendere le ricerche anche ad un tratto di costa lungo il litorale agrigentino, da Licata a Palma di Montechiaro”.
Quella di Marianna Bello, mamma di tre bambini, dispersa ormai da sette giorni, è una vicenda che tiene Favara con il fiato sospeso e che ha fatto emergere in tutta la sua precarietà le condizioni di dissesto idrogeologico in cui versa buona parte del territorio interessato dalle operazioni di ricerca.
“E’ fondamentale che i Comuni si dotino dei Piani Comunali di Protezione Civile – ha evidenziato il prefetto Caccamo nel corso del vertice – uno strumento utile ed essenziale per la mappatura di tutti quei luoghi critici presenti sul territorio e che, all’occorrenza, può agevolare l’operato della protezione civile”.

Settimo giorno di ricerche

Oggi, intanto, si va avanti con il settimo giorno di ricerche, si continua a perlustrare la zona, si continua a scavare e, con l’utilizzo di pompe idrovore, a svuotare laghetti che si sono formati in seguito al nubifragio, a monte e lungo la vallata e, con il coinvolgimento della Guardia Costiera, si cercherà anche in mare, a cominciare dalla zona di Cannatello.
Le attività, programmate attraverso il Centro Coordinamento dei soccorsi, coordinate personalmente dal Prefetto, non si fermeranno fino al ritrovamento della donna.