Leggi:

Cronaca

Morte di Simona Cinà, nominato un chimico tossicologo: si cercano tracce di alcol e droghe

di Enzo Scarso -





Si arricchisce di un nuovo capitolo l’inchiesta sulla morte di Simona Cinà, la giovane pallavolista ventenne deceduta nella piscina di una villa a Bagheria durante una festa di laurea. Il collegio dei periti che sta lavorando per ricostruire le cause del decesso sarà integrato con la presenza di un chimico tossicologo.

La decisione è stata condivisa da tutti: il medico legale Tommaso D’Anna, che ha coordinato l’autopsia, la Procura di Termini Imerese e i legali della famiglia. L’obiettivo è chiarire se nei tessuti della ragazza siano presenti alcol, farmaci o sostanze stupefacenti, comprese quelle di sintesi.

Analisi su alcol, droghe e farmaci legate alla morte di Simona Cinà

Il sostituto procuratore Raffaele Cammarano ha nominato l’esperto Vincenzo Nicolì, con il compito di individuare “ogni tipo di sostanza avente effetto stupefacente, psicotropo, ipnotico e sedativo”. Una lista di sostanze che si è ampliata anche su indicazione degli avvocati Mario Bellavista, Gabriele Giambrone, Davide Carnese e Federica Favata, che assistono i familiari di Simona.

Dettagli dell’autopsia e cause della morte di Simona Cinà

Dall’autopsia è emerso che la giovane è morta per annegamento: nei suoi polmoni è stata trovata acqua. Resta però da stabilire come sia finita in piscina: un malore, forse legato ad alcol o droga, un’azione volontaria di terzi o una caduta accidentale con perdita di sensi dopo un colpo alla testa. Tutte ipotesi ancora aperte, mentre il fascicolo resta formalmente iscritto per omicidio colposo.