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Misilmeri, la scuola di Sara Campanella porterà il suo nome

di Vincenzo Migliore -





La comunità non dimentica Sara Campanella, la giovane studentessa uccisa a Messina lo scorso aprile da un collega che la perseguitava e che, poco dopo l’arresto, si è tolto la vita in carcere. Quel dolore, che aveva scosso un intero paese, si trasforma oggi in memoria viva: la scuola media di Portella di Mare, che Sara aveva frequentato, sarà intitolata proprio a lei.

La decisione è stata ufficializzata con una delibera della Giunta comunale di Misilmeri, guidata dal sindaco Rosario Rizzolo, dopo un percorso condiviso con la comunità scolastica e sostenuto dall’assessorato regionale all’Istruzione. L’istituto comprensivo “Salvatore Traina”, in via Fiume, diventerà così il luogo che custodirà per sempre il ricordo della ragazza.

Il ricordo del sindaco

“Era il 9 aprile scorso – ha ricordato Rizzolo – quando, insieme all’assessore regionale Mimmo Turano, annunciammo questa volontà. Oggi quel proposito si concretizza. Non è solo un gesto simbolico, ma un atto di amore e di responsabilità verso una giovane vita spezzata. Sara continuerà a vivere nei ricordi e negli occhi di tutti i ragazzi che, ogni giorno, entreranno in quella scuola”.

Dalla comunità un sostegno unanime

Determinante il lavoro del dirigente scolastico Salvatore Mazzamuto, del Consiglio d’istituto e di tutte le componenti scolastiche che hanno accompagnato l’iter. “Il nome di Sara – ha ribadito il sindaco – non sarà mai dimenticato. Il suo sguardo dolce e la sua spensieratezza saranno un esempio di luce per le nuove generazioni”.

Un dolore che diventa memoria

Restano ancora da completare alcuni passaggi burocratici, ma il Comune ha garantito che seguirà ogni fase con la massima attenzione. L’obiettivo è che l’intitolazione diventi presto realtà.

Misilmeri, ferita da una tragedia assurda, prova così a trasformare il lutto in una memoria condivisa e duratura. Perché il ricordo di Sara non resti confinato nelle cronache di quei giorni, ma diventi parte integrante della crescita dei giovani che varcheranno quel cancello.