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Agrigento

Maltrattamenti e violenze familiari a Grotte, 46enne denunciato dalla madre

di Francesca Gallo -





Infrange il muro del silenzio e trova il coraggio di denunciare i quotidiani soprusi del figlio. La vittima è una donna di Grotte, Comune in provincia di Agrigento, che, stanca dei ripetuti maltrattamenti e violenze del figlio, si è recata dai Carabinieri per denunciare ciò che accadeva tra le mura domestiche. 

Ai militari dell’Arma l’anziana madre ha raccontato di essere vittima da mesi di pesanti ingiurie e minacce oltre che di atti di violenza fisica che l’hanno costretta a ricorrere anche alle cure mediche.

I Carabinieri della locale Stazione, in esecuzione di un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Agrigento, hanno sottoposto il figlio, 46enne, alla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi frequentati dalla stessa, in quanto ritenuto responsabile dei reati, aggravati, di maltrattamenti e violenze contro familiari e conviventi e lesione personale.

All’uomo i militari hanno provveduto ad istallare il sistema di controllo a distanza, il cosiddetto, braccialetto elettronico, quel dispositivo che viene applicato ai soggetti in libertà vigilata. 

Il Giudice ha adottato il provvedimento, accogliendo la richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica di Agrigento, in seguito alle attività d’indagini eseguite dai Carabinieri della Stazione di Grotte. Indagini che hanno consentito di accertare una grave situazione di maltrattamenti in famiglia che andava avanti già da mesi. 

Ad accendere  i riflettori sulla triste vicenda, era stata una telefonata anonima giunta, lo scorso dicembre, in caserma. La conseguente attività d’indagine svolta dai Carabinieri ha consentito di ricostruire decine di episodi di violenze, minacce e pesanti ingiurie da parte del figlio nei confronti della madre.

L’anziana donna, sfinita dei quotidiani soprusi, sfociati talvolta in veri e propri atti di violenza da parte del figlio, ha trovato, finalmente, il coraggio di denunciare tutto. 

Immediata l’attivazione della procedura d’urgenza del “codice rosso”, prevista  nei casi di violenza domestica e di genere. 
Sarà, adesso, il successivo giudizio di merito a vagliare le responsabilità del 46enne, non ancora definitivamente accertate.