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Quattro rinunce ad assegnazione di una casa popolare confiscata alla mafia, Alaimo: “Massima attenzione”

di Dario Di Gesù -





“La rinuncia alla casa confiscata a boss mafioso da parte di quattro famiglie assegnatarie successivamente di una casa popolare confiscata a un mafioso è un gesto che non può essere sottovalutato e che richiede la massima attenzione da parte di tutti gli organi competenti. Un fatto inaccettabile che mina il lavoro costante e rigoroso delle istituzioni nella lotta contro la mafia e il ripristino della legalità”. Lo dichiara l’assessore ai Beni confiscati e legalità del Comune di Palermo, Brigida Alaimo.

“Ci adopereremo – continua – affinché vengano effettuati tutti gli approfondimenti necessari per comprendere le ragioni di queste rinunce e per assicurare che non vi siano pressioni o intimidazioni mafiose dietro a tale decisione. Ogni passo indietro nella restituzione alla collettività di beni confiscati rappresenta un affronto alla giustizia e alla memoria di chi ha sacrificato la propria vita per contrastare la mafia. L’Assessorato ai Beni Confiscati e alla Legalità del Comune di Palermo si impegna a seguire da vicino questa vicenda e a garantire che siano intraprese tutte le azioni necessarie per assicurare trasparenza e giustizia”.

Mafia: Russo e Varchi (Fdi): “Rinuncia a casa confiscata a boss, non può passare la logica della paura!

“Non può e non deve passare la logica aberrante della paura, della prepotenza, della sopraffazione di cittadini assegnatari di alloggi confiscati alla mafia, ad opera di soggetti che agiscono sottotraccia con la loro deterrenza intimidatoria”. Lo dichiarano Raoul Russo, membro della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali e Carolina Varchi, membro della Commissione Giustizia alla Camera. “Ho sentito il Prefetto al quale ho rappresentato la mia preoccupazione ed egli mi ha assicurato che insieme a tutte le forze dell’ordine faranno in modo che vengano smascherati in maniera netta e decisa gli attori che reggono le fila di queste azioni criminali, affinché tali episodi non si ripetano più. Ho sentito pure l’assessore comunale ai Beni confiscati, Brigida Alaimo, alla quale ho espresso la mia solidarietà al Comune di Palermo per quanto accaduto”, continua Russo. “Non può e non deve passare, infatti, l’idea perniciosa di poter sottomettere lo Stato e i suoi organi centrali e periferici attraverso l’intimidazione. Gli assegnatari vanno tutelati e protetti, chi agisce nell’ombra va smascherato e punito in maniera esemplare”.