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L’Università di Palermo investe su sicurezza e nuovi corsi

di Redazione -





di ANTONIO SCHEMBRI
Più internazionale. Più al passo con i tempi. E più sicura, tra aule, corridoi e spazi esterni. L’Università di Palermo cresce e argina la tendenza della mobilità studentesca verso gli atenei del Nord. Lo fa con numeri eloquenti e scenari promettenti. Da una parte i riscontri sulle ultime nuove matricole: oltre 11.500, cifra mai raggiunta da dieci anni a questa parte. Dall’altra, la carrellata di progetti innovativi che ruotano anzitutto su un robusto sviluppo immobiliare dell’ateneo e su nuovi corsi di laurea. Una variegata sfilza di iniziative strategiche finalizzate alla costruzione di un modello di università dei diritti e della vivibilità, quella presentata ieri nella sede del rettorato all’interno del complesso monumentale dello Steri. Nella pianificazione per il biennio 2024-2025, illustrata dal rettore Massimo Midiri, sono infatti centrali anche azioni culturali per il potenziamento delle ricerche sulle tematiche dell’inclusione e delle pari opportunità. E si rileva anche un aumento degli investimenti per ampliare la dotazione di attrezzature sportive e per la socialità degli studenti. Per quanto riguarda gli investimenti in edilizia, nel corso di quest’anno l’ateneo punta a aumentare la dotazione dei suoi spazi amministrativi e didattici, laboratoriali e di studio. “Tra questi, verrà completato entro l’anno l’intervento del Consorzio agrario di via Archirafi, il lotto A del Campus “Biotecnologie, salute dell’uomo e scienze della vita” finanziato dalla Regione Siciliana per 10 milioni, che restituirà spazi un tempo abbandonati per decenni e occupati abusivamente, per complessivi 4.600 metri quadrati destinati a laboratori all’avanguardia nel campo della chimica farmaceutica”, spiega Midiri. I lavori in atto riguardano anche altri due lotti della medesima area. Verranno dedicati alle funzioni didattiche, in linea con il più ampio progetto di recupero e di miglioramento della sicurezza di tutta l’area, avviato in sinergia con il Comune, che oltre alla progressiva pedonalizzazione dell’asse, comprende la realizzazione di un percorso tattile per ipovedenti. Sono inoltre iniziati i lavori, appaltati nel 2023, per il restauro dell’ex Convento della Martorana, immobile di primario interesse storico-architettonico in pieno centro storico: un intervento da 19 milioni con cui, indicano dal rettorato, verranno realizzati non solo spazi amministrativi e di studio, ma anche aree espositive. Ancora, l’università ha recentemente concordato con il Comune di Palermo il rinnovo del comodato d’uso trentennale dei locali del Collegio San Rocco, storico palazzo ubicato sulla via Maqueda, sede del Dipartimento di Scienze politiche. Una sinergia che ha consentito al Comune di acquisire un finanziamento di 12,5 milioni dal Ministero della Cultura per ristrutturare interamente questo immobile pregiato e destinarlo non solo alla comunità accademica ma all’intera cittadinanza. L’offerta formativa si evolve. “Per il biennio accademico 2024-2025 proponiamo 11 nuovi corsi di laurea in aggiunta ai 16 già avviati lo scorso anno – riprende Midiri. Nella sede dell’università di Palermo, si attiveranno il nuovo corso triennale di Ingegneria Aerospaziale, quello triennale, di Educazione professionale in campo socio-sanitario e il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina Veterinaria, programmato per 50 studenti”. Le iniziative rivolte verso l’ambito internazionale diventeranno 21, in linea con il numero di immatricolati con titolo estero aumentato, nell’anno in corso, di oltre il 31%: da 273 a 358 studenti. Inoltre nell’ateneo palermitano negli ultimi quattro anni è cresciuto notevolmente anche quello degli iscritti stranieri a corsi di dottorato, provenienti da oltre 20 paesi diversi. Il processo di innovazione nella didattica ha movimentato investimenti per 1,3 milioni. Importo servito per realizzare 13 aule didattiche allestite con tecnologie innovative, tre aule per la didattica ‘immersiva’, una per la didattica ibrida e una sala regia mobile. Sul fronte della sicurezza, l’Ateneo sta cominciando a applicare la tecnologia Xsona Guardian: con semplici dispositivi da usare come smartphone e una app sarà possibile collegarsi a una control room che gestisce telecamere intelligenti disseminate per l’ateneo e dalla quale attivare interventi tempestivi sia da parte degli addetti alla sicurezza sia delle forze dell’ordine.