l’MPA di Raffaele Lombardo chiude il patto con la Lega di Salvini
Chi conosce bene la politica siciliana potrebbe dire che era nell’aria.
In realtà già ascoltando attentamente alcune dichiarazioni rilasciate nell’ultimo periodo dall’ex presidente della regione siciliana Raffaele Lombardo, era plausibile attenderselo. Per chi non l’avesse ancora capito parliamo della rottura del, secondo, patto federativo tra il Mpa, appunto di Raffaele Lombardo, e la Lega del vicepresidente del consiglio e ministro per le infrastrutture, Matteo Salvini. A mettere la parola fine è lo stesso Lombardo, intervistato e stuzzicato dal giornalista Mario Barresi per il quotidiano La Sicilia. Secondo il leader del Movimento per l’autonomia il patto federativo con la Lega in Sicilia “non ha avuto fortuna”, e questo “per ben due volte”.
Nella stessa intervista l’ex governatore prova a spiegare i motivi di una rottura che, evidentemente, non sono dipesi dal suo movimento. Il patto federativo, infatti, come spiega Lombardo è stato sollecitato dallo stesso Salvini. “Peccato! Si sarebbe dato vita, almeno in Sicilia, a un terzo polo dal peso e dalla dignità pari a Fratelli d’Italia e Forza Italia, capace di esprimere credibilmente obiettivi e uomini al massimo livello, piuttosto che rassegnarsi a un ruolo minore.
un’occasione perduta
Un’occasione perduta”. Così nell’intervista il leader autonomista palesa anche un pizzico di rammarico per quanto avvenuto e ribadendo che la volontà iniziale è stata proprio del leader leghista aggiunge: “Non mi spiego come mai sia stato consentito che l’iniziativa da lui voluta sia stata ‘picconata’ dai cosiddetti leghisti siciliani”.
Secondo Lombardo, infatti, nell’ambito di una programmazione nazionale del partito, sarebbe stata proprio la Lega a beneficiare maggiormente di questo accordo che, nell’assemblea siciliana, sarebbe dovuto sfociare nella creazione di un intergruppo. Ipotesi questa che, poi, non si è mai concretamente realizzata.
Intergruppo che, come spiega ancora una volta Lombardo, non significa inglobamento del movimento nel partito, perché “L’Mpa non avrebbe aderito alla Lega, né sposato i suoi candidati e le sue alleanze in sede europea. Noi siamo autonomisti, la gran parte di cultura cristiano-sociale”. In sostanza, come lo stesso Lombardo spiega, si trattava di un “patto di reciproco interesse politico-elettorale”.
Qualche fronte comune, comunque, c’era. In primis la battaglia per il ponte sullo stretto, un tema a cui gli autonomisti tengono in modo particolare. Lombardo nell’intervista lo definisce la “bandiera” del Mpa, uno degli “elementi fondativi del Movimento” che, peraltro, fra poco si appresta a compiere 20 anni. Su questo argomento Lombardo da merito a Salvini di avere “la tenacia nel volerlo contro tutto e contro tutti”.
Archiviata questa parentesi nell’agone politico siciliano ci si chiede, in vista delle ormai imminenti elezioni europee, di chi sarà a fianco il Mpa, se è vero, come dice Lombardo, “che per le elezioni politiche ed europee vige una soglia di sbarramento che a oggi l’Mpa non è in grado di poter superare”.
E quindi?
Lombardo dopo aver ribadito che insieme agli esponenti più importanti del Movimento si riunirà “perché si faccia una scelta coerente con il nostro impegno nel governo regionale e nel centrodestra, oltre che una strategia utile per il movimento”, come spesso fa, spariglia le carte parlando di Cuffaro e della possibile candidatura di Marco Follini con Italia Viva di Matteo Renzi. “L’attivismo di Cuffaro non può non sfociare nella scommessa elettorale. Forza Italia non accetta il suo candidato? Renzi è un moderato, battitore libero”.
E se l’ex presidente del consiglio dovesse candidare Follini, per Lombardo “si candiderebbe un interprete del pensiero politico di Aldo Moro”, ma anche il presidente del congresso che lo elesse a Caltagirone delegato provinciale dei giovani democristiani”. Dal leader delMovimento per l’Autonomia poi anche un messaggio all’alleanza di centrodestra in vista delle amministrative. “Il tavolo di maggioranza andrebbe immediatamente riconvocato per discutere e dirimere alcune questioni importanti che riguardano il voto amministrativo di giugno”.