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Libri. “Mafia e Droga”, studio sociologico e politico di un legame indissolubile

di Dora Di Cara -





“Mafia & Droga” sottotitolo “Lo stato delle cose – Rapporto 2024” curato da Umberto Santino, Giovanni La Fiura, Nino Rocca e Giovanni Burgio. 
Uno studio che affronta tutti gli aspetti che riguardano le droghe come fenomeno sociologico e politico, dai Paesi produttori alle rotte per il traffico alle vicende che ne hanno accompagnato l’evoluzione. Un interessante e utile strumento di conoscenza per capire e affrontare il grave problema delle droghe.

Edito da Mediter Italia Edizioni, il libro è stato scritto da quattro autori ciascuno esperto in un campo, contribuendo così a fornire un quadro esaustivo e coerente di questo aspetto dei nostri tempi che, come constatiamo leggendo il libro, copre a vario titolo tutto il mondo coinvolgendo quindi l’intera società umana. 

Il libro è di Umberto Santino, autore di vari scritti e fondatore, con Anna Puglisi, del Centro siciliano di documentazione “Giuseppe Impastato” di Palermo; Giovanni La Fiura collaboratore in numerose iniziative e progetti di ricerca del Centro “Giuseppe Impastato”; Giovanni Burgio, di formazione storico-sociologica, specializzato nello studio del fenomeno mafioso, anch’egli collaboratore del Centro Impastato e Nino Rocca, professore di storia, filosofia e psicologia, oggi in pensione, tra i fondatori del Centro sociale “S. Saverio” all’Albergheria, un quartiere del centro storico tra i più critici di Palermo. 

Un dossier che fornisce dati utili su tutti gli aspetti che riguardano le droghe, dai Paesi produttori alle rotte per il traffico alle vicende che ne hanno accompagnato l’evoluzione. Vengono così in luce interessanti collegamenti, come ad esempio quello tra l’occupazione dell’Afghanistan, all’epoca il maggior produttore di oppiacei, da cui si ricava l’eroina, da parte delle truppe americane all’indomani dell’11 settembre e il crollo della produzione di oppiacei registrato dopo il ritiro delle truppe americane nell’agosto del 2021. È impressionante anche constatare il legame tra le guerre in Medio Oriente e la facilitazione della produzione e del trasporto delle droghe in conseguenza di queste. Per citare alcuni di questi eventi, la guerra in Libano iniziata negli anni Settanta del secolo scorso, i campi palestinesi occupati, ma anche la violenta soppressione di Gheddafi e del suo regime che hanno fatto della Libia un luogo di transito con il porto di Tobruk facile punto di partenza verso i porti mediterranei ed europei. Viene anche analizzato il ruolo che giocano certe droghe nelle guerre, dove i militari ne fanno consumo.

Restando nel campo della geopolitica non si può ignorare come i maggiori Paesi produttori siano anche quelli più poveri e con grande debito pubblico.

È analizzato il rapporto tra mafia e droga, dove si conferma il fatto che la criminalità bassa, da quella che coltiva i campi nei Paesi del Sud del mondo e del Terzo mondo, a quella occupata nel traffico; nello spaccio e nelle “cucine” come in certe famiglie, anche a Palermo, che si sostentano con questi mezzi, vivendo in condizioni di degrado e di bisogno, sia al servizio di organizzazioni che lucrano grandi cifre e che fanno parte invece del Nord del mondo. 

Questo assetto spiega anche la modernizzazione degli strumenti a disposizione della mafia, strumenti costosi e  di ultima generazione, il cui accesso richiede grandi competenze e capacità finanziarie riconducibili agli altolocati “anelli” estremi della catena. Ancora, lo studio fornisce i tristi dati sul consumo e le vittime a livello mondiale, nazionale e locale, dove ci si consola constatando che ci sia una flessione. 

Il libro è certamente uno strumento di consultazione: fornisce un prontuario aggiornato delle sostanze, naturali e sintetiche, e dei loro  effetti, ma anche una mappa aggiornata dei mandamenti di Palermo e provincia. Un lavoro che consente di capire anche le cause, gli effetti, l’origine e la composizione delle sostanze psicoattive, informazioni indispensabili per capire quali sono le conseguenze relative all’assunzione o anche alla poli-assunzione delle droghe.

Nel libro è illustrato il disegno di legge attualmente al vaglio del Parlamento regionale per prevenire e contrastare le tossicodipendenze. Il disegno di legge è nato dal lavoro degli studenti del corso di Sociologia del diritto del dipartimento di Giurisprudenza di Palermo dell’anno 2022/2023 coordinamento dalla docente Clelia Bartolo. Un lavoro che conta anche sul contribuito concreto di associazioni, di genitori e di esperti e quindi conoscitori dei vari aspetti del problema.

La.legge si articola in maniera complessa ed esaustiva. Partendo da una ricostruzione dell’organico, e dei presìdi, oggi ridotti al lumicino, propone l’istituzione di figure e di interventi intelligenti e mirati fino alla realizzazione di forme di residenza assistita per aiutare le persone ad uscire dalla situazione di dipendenza. Legge che, se attuata in toto, farebbe della Sicilia la Regione all’avanguardia in questa materia.

Un volume utile che dovrebbe trovare posto nelle letture di quanti svolgono ruoli pubblici, degli amministratori agli insegnanti agli operatori della salute e delle forze dell’ordine.  

Certo i corsi di prevenzione nelle scuole sono importanti perché danno un segnale, ma fin quando l’uso di sostanze sarà così presente nella cultura pop, attraverso le popstar che “vanno al massimo”, le serie e i film dove sono ormai immancabile le scene di assunzione di sostanze fatte con la massima disinvoltura e soprattutto in assenza di una figura di pari valore che esprima un qualche disappunto, così normalizzandone l’uso, la prevenzione nelle scuole sarà davvero uno sforzo titanico.

Libro "Mafia e Droga"