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Agricoltura

Le arance siciliane patrimonio da salvaguardare

di Alessandro Fragalà -





Salviamo le arance siciliane. Un argomento di estrema attualità che non deve assolutamente essere tralasciato o preso sottogamba. Il settore dell’agrumicoltura è tra i principali nel contesto dell’agricoltura siciliana. Le arance rappresentano un bene e una risorsa per l’intera economia regionale e per questo motivo vanno protette e tutelate. Qualche mese fa l’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, lanciò un accorato appello per tutelare tutti gli imprenditori agrumicoli siciliani che, a causa dell’ormai atavica carenza di piogge, hanno prodotto agrumi di piccolo o piccolissimo taglio. Un appello che non è rimasto inascoltato e che ha portato, all’interno dell’ultima finanziaria regionale, ad un ristoro di 7,5 milioni di euro per tutti gli agrumicoltori siciliani colpiti dai gravi effetti che la siccità sta arrecando alla qualità delle produzioni. Un ristoro concretizzato con la destinazione dei raccolti alla trasformazione industriale per finalità umanitarie e di solidarietà sociale. Ma la dimensione degli agrumi non è l’unico problema che affligge o che, nel futuro, potrebbe affliggere il settore. La Cia Sicilia Orientale, infatti, si unisce all’appello nazionale per un piano d’emergenza contro le fitopatie che minacciano le produzioni agrumicole siciliane. Le fitopatie, nel dettaglio, si dividono in Citrus Greening: la più grave emergenza fitosanitaria che ha già distrutto milioni di piante in paesi extraeuropei (dagli Stati Uniti, in particolare Florida e California, alla Cina e al Brasile) e ora minaccia l’Europa .il Malsecco: un fungo patogeno che minaccia centinaia di agrumeti, in particolare nella zona ionica. In questo caso si tratta di un’espansione preoccupante dovuta, oltre ai costi di prevenzione, anche alla presenza di tanti terreni abbandonati, che ne sono vettori, e alla mancanza di un’adeguata manutenzione. Infine abbiamo, rilevato peraltro per la prima volta, il Citrus Black Spot (la macchia nera): un fungo patogeno recentemente rilevato in una spedizione di arance dall’Egitto. Dalla Cia arrivano diverse richieste. In primis un Piano d’emergenza nazionale a difesa delle produzioni tipiche Made in Italy. Un Maggior rigore nelle misure di importazione degli agrumi dai Paesi terzi; Controlli più efficaci per l’ingresso in Italia di merce che rispetti i trattamenti fitosanitari consentiti e il Coinvolgimento diretto delle organizzazioni agricole nelle decisioni e nelle azioni di contrasto alle fitopatie. La Piana di Catania, la regione con più agrumeti d’Italia, è particolarmente vulnerabile alle fitopatie e Il mancato intervento potrebbe avere conseguenze devastanti per l’economia agricola siciliana. La Cia Sicilia Orientale, dunque, sottolinea l’importanza della ricerca e chiede alle Istituzioni di essere più vicine alle preoccupazioni dei produttori. E’ necessario secondo la Cia un impegno concreto da parte del Governo nazionale e dell’Unione Europea per proteggere le produzioni agrumicole e il futuro del settore. L’arancia è il frutto siciliano per eccellenza e lo per diversi motivi. Sia solo perché il rosso dell’agrume richiama prepotentemente i colori della nostra terra. In particolare la Sanguinello è una varietà che si caratterizza per il gusto dolce, il calibro medio e la forma tra sferica e ovoidale, la buccia è arancione e la è polpa pigmentata priva di semi dal gusto meno intenso della variante moro. Le arance sanguinello hanno una duplice vocazione sono infatti ottime sia per essere consumate in tavola che per preparare deliziose spremute apprezzate dai bambini proprio per la particolare colorazione.  Sono ricche di vitamina C, magnesio, selenio, potassio e antociani, antiossidanti naturali contro l’invecchiamento, raffreddori e forme influenzali, che proteggono il cuore e prevengono l’insorgenza dei tumori. Il nome richiama al tipico colore sanguigno della polpa influenzato dallo sbalzo di temperatura tra giorno e notte durante la maturazione dei frutti. Nei casi in cui infatti la differenza si riduce, la polpa si colora meno di rosso somigliando al Tarocco. Un tesoro siciliano, dunque, che ha radici antiche, conosciuto ed apprezzato nel mondo, un tesoro che insieme alle altre due varietà di arance rosse di Sicilia gode del contrassegno igp, garanzia di pregio, eccellenza ed originalità.