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Agricoltura

L’agricoltura diventa sociale: deboli segnali anche in Sicilia

di Redazione -





di ANTONIO SCHEMBRI – L’agricoltura sociale come leva innovativa delle azioni di sviluppo rurale. Un circuito in evoluzione grazie all’allargamento del concetto di sostenibilità verso l’inclusione sociale di tipo terapeutico. Vale a dire l’ambito che, per promuovere un ambiente etico di benessere per l’uomo, punta su attività dedicate alle fasce deboli della popolazione. Su questo fronte, un’impresa agrumicola del capoluogo, quella di Valentina Gagliardo Briuccia, esperta di internazionalizzazione di imprese agroalimentari e attiva anche nel mondo del volontariato, è stata una delle quattro realtà produttive isolane a essere premiate, nei giorni scorsi a Roma, nell’ambito del bando ‘Coltiviamo Agricoltura Sociale’, giunto alla sua ottava edizione. Un concorso, questo, promosso da Confagricoltura, con la onlus ‘L’Età della Saggezza’ (che rappresenta i pensionati dell’organizzazione agricola) e Reale Foundation, in collaborazione con la Rete delle Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata.

Dote in palio importante e sicuramente utile a fare ‘impresa’: 1 milione di euro, da distribuire a 24 aziende distintesi con programmi di agricoltura sociale. L’attività di quella palermitana ruota sulla coltivazione in biologico del mandarino tardivo di Ciaculli. Tutto avviene nello spazio verde di Villa Briuccia. Si tratta di ben due ettari e mezzo di verde agricolo nei pressi della via Messina Marine, tra un deposito di carburante e il depuratore di Acqua dei Corsari, in una delle aree in cui più si contavano i celebri ‘giardini’ della Conca d’Oro, prima dell’irrompere dell’edilizia criminale negli anni Sessanta. Il progetto della Gagliardo Briuccia si chiama ‘In cassetta’ e coinvolge 15 ragazzini sia palermitani che di etnie diverse. “Lo portiamo avanti con la sezione dell’organizzazione umanitaria internazionale Life & Life, che nel quartiere Oreto-Stazione aiuta i minorenni con gravi situazioni di disagio familiare mediante attività di doposcuola e gli indigenti della zona con un banco alimentare”, spiega Valentina Briuccia.

L’iniziativa trae il nome dal riuso di cassette della frutta: oggetti in legno altrimenti destinati alle discariche e che invece hanno una sorta di nuova e utile vita. “Le raccogliamo dai supermercati per consegnarle all’associazione, in modo che i ragazzi possano dipingerle e decorarle con gli stencil. Una volta pronte, vengono riempite con i nostri mandarini per essere vendute online”. Tra le formule di vendita, spiegano a Villa Briuccia, c’è quella che prevede la restituzione della cassetta in cambio di un coupon per il successivo acquisto di mandarini. Se la finalità centrale del progetto è la lavorazione dei contenitori, fondamentale è anche il coinvolgimento dei ragazzi nelle attività di campagna. Nell’agrumeto sulla costa orientale di Palermo imparano infatti le tecniche di raccolta e a valutare caratteristiche e sapore dei mandarini. Il progetto premiato prevede anche altro. Da una parte il conferimento di una borsa-lavoro a una donna vittima di violenza, che dovrà occuparsi di animare i laboratori dei ragazzi presso l’associazione. E, dall’altra, la partecipazione di un componente dell’azienda premiata al master annuale in agricoltura sociale presso l’Università di Tor Vergata. Con la quota del premio, pari a 41 mila euro e gli introiti delle vendite, “realizzeremo percorsi sensoriali, impianteremo anche un frutteto e una coltivazione di erbe officinali e acquisteremo un essiccatore”, conclude Valentina Briuccia, vera e propria matrice del progetto. “Un circolo virtuoso di agricoltura visionaria, in risposta alle annose difficoltà del mondo agricolo”, secondo il presidente regionale di Confagricoltura Rosario Marchese Ragona.

Oggi in Italia l’agricoltura sociale è praticata dal 12,5% delle imprese agricole. Stando ai dati Ismea, il loro numero è aumentato del 250% in 8 anni. Delle attuali 3.200 fattorie didattiche accreditate lungo lo Stivale, quelle attive in Sicilia sono però solo 86. Numeri ancora piccoli per l’Isola. Da aiutare a crescere