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Lacrime e applausi per l’ultimo saluto a Francesco Bacchi

di massimilianoadelfio -





Si sono svolti venerdì mattina in un clima di non particolare tensione ed invece di grande commozione, nella cappella del cimitero di Partinico, i funerali di Francesco Bacchi, il ventenne di Partinico, in seguito alle gravi lesioni riportate dopo una rissa scoppiata all’esterno della discoteca Medusa di Balestrate, in provincia di Palermo nella notte tra sabato 13 gennaio e domenica 14. La salma era giunta giovedì a tarda sera nel comune dove viveva la vittima con la sua famiglia, dopo che era stata eseguita l’autopsia sul corpo del ragazzo. Il carro funebre, scortato da diverse volanti della polizia, e’ stato accolto da due ali di folla, con tantissima gente giovani e meno giovani, che ha voluto dare l’ultimo saluto al giovane. I funerali infatti, sono stati riservati soltanto alla famiglia.

Davanti al cimitero erano presenti diverse decine di persone che però, per ragioni di sicurezza e su disposizione del Questore di Palermo, non hanno potuto assistere alle esequie. Un lungo applauso ha accompagnato l’ingresso del feretro nel cimitero. Il sindaco di Partinico, Pietro Rao, ha proclamato venerdì scorso il lutto cittadino e la sera stessa, c’è stata una fiaccolata per promuovere la vita e dire no ad ogni forma di violenza. ‘Poteva essere mio figlio – Insieme per la vita’, è stato il tema della fiaccolata partita da piazza Municipio per raggiungere piazza Duomo. L’amministrazione comunale, ha deciso di fermare anche gli eventi del Carnevale. Giovedì scorso, come detto, nel tardo pomeriggio si disposizione della Procura c’era stata l’autopsia, presso l’istituto di Medicina legale del Policlinico, il cui esito dovrà fornire elementi utili per accertare la causa della morte di Bacchi. In evidenza una ferita alla testa e ematomi al collo e al torace. Ci vorranno 60 giorni affinche’ i medici legali presentino la propria relazione al pubblico ministero. Francesco Cangemi, indagato per omicidio preterintenzionale, 22 anni, è agli arresti domiciliari su disposizione del gip di Palermo. Le indagini dei carabinieri – coordinate dalla procura della repubblica di Palermo- proseguono per ricostruire l’esatta dinamica ed attribuire altre eventuali responsabilita’. Sono stati sentiti diversi testimoni e, anche dopo l’analisi delle immagini degli impianti di video sorveglianza che pero’ non hanno del tutto chiarito la vicenda. Ci sono altre persone iscritte nel registro degli indagati tra cui anche dei minorenni.