Leggi:

Ambiente

La sismologia spiega i fenomeni marini: il progetto catanese

di Elisa Petrillo -





In un mondo dove il cambiamento climatico sta portando a eventi meteorologici sempre più estremi e imprevedibili, un gruppo di ricercatori catanesi sta aprendo nuove frontiere nella comprensione e nel monitoraggio di tali fenomeni. La ricerca, intitolata “Long-term analysis of microseism during extreme weather events: Medicanes and common storms in the Mediterranean Sea” e pubblicata sulla rinomata rivista Science of the Total Environment, segna un importante passo avanti nell’uso degli strumenti della sismologia per studiare i fenomeni meteo-marini. Questo studio pionieristico, condotto da un team multidisciplinare proveniente da prestigiose istituzioni come l’Università di Catania, l’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il Royal Observatory of Belgium, l’Università di Palermo, l’Università diAC Malta, l’ISPRA e l’Università di Bari, mira a esplorare come le onde sismiche generate dai movimenti marini durante eventi meteorologici estremi possano fornire dati cruciali per una migliore comprensione e previsione di tali eventi. Il focus del loro lavoro si concentra sui “Medicanes” (termine che fonde le parole “MEDIterranean” e “hurriCANE”) e sulle comuni tempeste stagionali che colpiscono il Mar Mediterraneo. Sebbene i Medicanes condividano alcune caratteristiche con i cicloni tropicali, come forti piogge e venti, la loro scala e durata sono limitate dalla dimensione relativamente piccola del Mediterraneo. Nonostante queste limitazioni, possono causare danni significativi a causa dell’alta densità di popolazione e delle infrastrutture nelle aree costiere. Analizzando i dati raccolti da 104 stazioni sismiche situate tra Italia, Malta, Grecia e Francia, nonché dati sull’altezza delle onde del mare, i ricercatori hanno scoperto che il microseismo—onde sismiche di bassa ampiezza generate dall’impatto delle onde marine o dalle variazioni di pressione atmosferica—contiene informazioni preziose per il monitoraggio dei fenomeni meteo-marini. Attraverso questa ricerca è stato possibile monitorare lo sviluppo spaziale e temporale dei Medicanes e delle tempeste comuni, e distinguere tra questi due tipi di eventi meteorologici attraverso la loro “firma sismica” e “magnitudo sismica”. Questo apre la strada a nuove metodologie per la previsione e l’analisi degli eventi meteorologici estremi, sempre più frequenti e intensi a causa del riscaldamento globale. Il progetto evidenzia l’importanza della collaborazione interdisciplinare nella ricerca scientifica e offre anche una nuova prospettiva su come gli strumenti geofisici possano contribuire alla lotta contro gli impatti del cambiamento climatico. Con questa ricerca all’avanguardia, i ricercatori hanno gettato le basi per un futuro in cui la sismologia e la meteorologia potrebbero fornire previsioni più accurate e tempestive, aiutando a mitigare i rischi associati ai fenomeni meteorologici estremi e proteggere le comunità vulnerabili. Lo studio è stato condotto da un team di ricerca multidisciplinare del Dipartimento di Scienze Biologiche Geologiche e Ambientali dell’Università di Catania, dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, del Royal Observatory of Belgium, del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Palermo, del Department of Geoscience dell’Università di Malta, del Centro Nazionale per la Caratterizzazione Ambientale e la Protezione della Fascia Costiera, la Climatologia Marina e l’Oceanografia Operativa dell’ISPRA e del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università di Bari.