La settimana di Ferragosto al Segesta Teatro Festival
Dal Derviscio di Bukhara di Alberto Samonà ai ritmi jazz di Nick The Nightfly Quartet, alla nuova produzione di Mimmo Cuticchio Histoire du Soldat, su musiche dal vivo di Igor Stravinskij.
Si avvicina la settimana di Ferragosto, quella in cui le città sono vuote, le spiagge piene e gli appuntamenti serali nelle località turistiche siciliane diventano ancora più invitanti. Decisamente suggestivi gli appuntamenti per la terza edizione del Segesta Teatro Festival, con la direzione artistica di Claudio Collovà, in corso fino al 25 agosto nel Parco Archeologico di Segesta diretto da Luigi Biondo.
“Contaminazioni culturali, tradizioni vicine e lontane, sound internazionali, accompagneranno il pubblico durante le prossime tre serate che, nella loro diversità di riferimenti, ambientazioni e ritmi, sanno mettere in luce la varietà delle proposte presenti in cartellone”, annuncia la direzione del Festival.
Si parte martedì 13 agosto, alle 19.30 al Teatro di Segesta, con un viaggio in terre magiche e lontane, alla scoperta dei poemi e delle tradizioni culturali dell’Oriente e dell’Asia Centrale con Il Derviscio di Bukhara
Lo spettacolo è un mix di teatro, musica e danze che apre lo spettatore alla spiritualità del Sufismo, di cui la città di Bukhara (Uzbekistan) fu in vari periodi uno dei centri più importanti.
Il testo è di Alberto Samonà, tornato felicemente all’arte dopo l’esperienza in politica quale assessore regionale. Il suo poliedrico spettacolo “trae ispirazione e accoglie riferimenti di fiabe e poemi orientali, fra cui la storia di Leyla e Majnun di Nizami Ganjavi, e da racconti della tradizione della spiritualità dei dervisci.”
In scena la narrazione teatrale dell’attrice palermitana Stefania Blandeburgo insieme a Davide Colnaghi, i suoni e canti di Tito Rinesi & Ensemble Dargah (Piero Grassini, Flavio Spotti, Renè Rashid Scheier), le danze persiane di Grazia Cernuto e le danze sufi di Amal Oursana “per scoprire un universo sacro capace di congiungere il piano materiale con quello Divino”, affermano le note di regia. È una Produzione Statale 114 – Circuito Latitudini con durata di 90 minuti.
“Il Derviscio di Bukhara è uno spettacolo emozionante perché richiama armonie orientali, la tradizione dei dervisci e il sufismo che sembra così lontana eppure è un punto di collegamento tra oriente e occidente. Lo sfondo è la ricerca di un tappeto che in realtà è la ricerca di noi stessi: la ricerca di una spiritualità antica eppure attualissima”, precisa lo Stesso Alberto Samonà nel video di presentazione.
Mercoledì 14 agosto, alle 21.00, il palcoscenico sarà invece al Tempio di Segesta accogliendo il più grande divulgatore di musica jazz in Italia da oltre 30 anni, Nick The Nightfly (voce e ukulele), accompagnato da un ensemble siciliano composto da Diego Spitaleri (pianoforte), Giuseppe Urso (batteria), Orazio Maugeri (sax), Fabio Lannino (basso elettrico), Vito Giordano (tromba) e Salvatore Sciarratta (trombone). Un’ampia scelta di brani che spaziano dal pop raffinato di Burt Bacharach e Sting a citazioni di brani storici del jazz intratterrà il pubblico. Produzione Associazione Parla Piano, durata 90 minuti.
Nato a Glasgow ma siculo scozzese, come lui stesso ama definirsi visto il suo legame con l’Isola, che ha radici sia artistiche che sentimentali, Nick The Nightfly è cantante, chitarrista e compositore e all’appuntamento di Segesta suonerà anche l’ukulele. Negli anni ha collaborato con artisti del livello di Sting, Peter Gabriel, Ryuichi Sakamoto, Herbie Hancock, Miriam Makeba, Caetano Veloso, Annie Lennox e molti altri. Dal 1988 conduce Monte Carlo Nights in onda su Radio Montecarlo grazie al quale ha contribuito alla diffusione in Italia di stili musicali, tra cui la new age, la fusion, la world music, il jazz in tutte le sue forme, il lounge e la chill-out. L’artista è inoltre direttore del Blue Note di Milano, tempio italiano del jazz.
Giovedì 15 e venerdì 16 agosto, alle 19.30, si torna nella dimensione teatrale grazie a un lavoro che è connubio tra storia e attualità, tradizione e innovazione. Al Teatro Antico il maestro indiscusso del “cunto” e dei pupi siciliani, Mimmo Cuticchio presenta la sua nuova creazione: Histoire du Soldat. Un titolo confermato in lingua francese che sembra richiamare la tradizione dei paladini di Francia, appunto i pupi siciliani, ma ovviamente in scena con il trascinante linguaggio italiano-palermitano del Maestro Cuticchio.
Su libretto di Charles Ferdinand Ramuz e musiche di Igor Stravinskij eseguite dal vivo da un ensemble diretto dal figlio Giacomo Cuticchio, lo spettacolo è una favola.
“Racconta l’incontro fra il diavolo e un ingenuo soldato desideroso soltanto di trascorrere la sua licenza al paese di nascita – si legge nelle note di regia. “Sulla via incontrerà il demonio travestito da mercante e scambia il suo amato violino con un libro contenente il futuro del mondo. Lo scambio consegnerà la sua esistenza al Diavolo, lasciandolo vivere alla stregua di un fantasma. Attraverso le movenze dei pupi e la voce narrante di Mimmo Cuticchio, il pubblico può avvertire lo slancio degli affetti, il bisogno della pace, ma anche il peso degli affanni e, ancora, l’insidia delle tentazioni.”
Le vibrazioni e variazioni della voce di Mimmo Cuticchio si intrecciano dunque con le cadenze del “cuntu” creando, insieme alle musiche dal vivo, il ritmo di un impari combattimento tra il demonio e il misero soldato.
Gli appuntamenti della settimana di Ferragosto al Segesta Teatro Festival confermano dunque l’ispirazione e l’indirizzo del direttore artistico Claudio Collovà, fondate su tre concetti-chiave per la stagione 2024: “Autorialità, riflessione politica e bellezza”.
Il Segesta Teatro Festival 2024 è sostenuto dal MiC – Ministero della Cultura e promosso dal Parco Archeologico di Segesta che comprende i siti di Custonaci, Contessa Entellina, Poggioreale e Salemi.