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Cultura

La settimana di Agata: il racconto della sua Santità apre ai giorni della Patrona

Nel cuore pulsante di Catania, nella storica chiesa di San Nicolò l’Arena, in scena un evento che ha unito arte, storia e Fede in un magnifico spettacolo

di Elisa Petrillo -





Agata, la Santa Fanciulla: un debutto che incanta e istruisce. Nel cuore pulsante di Catania, nella storica chiesa di San Nicolò l’Arena, è andato in scena un evento che ha unito arte, storia e fede in un unico, magnifico spettacolo: “Agata, la Santa Fanciulla”. Questa produzione teatrale, arricchita dall’incomparabile scenografia dell’organo di Donato del Piano, è stato accolto al suo debutto con lunghi e calorosi applausi, testimoniando il successo di un lavoro maturo e profondamente sentito. Il presidente del Conservatorio, Carmelo Galati, ha sottolineato l’importanza dell’organo, restaurato tra il 1998 e il 2004, considerato tra i più perfetti al mondo, che per decenni non poté suonare a causa dei danni provocati al tempio dai bombardamenti angloamericani del 1943. Ora si erge non solo come un pezzo storico ma anche come elemento scenico fondamentale.

L’organo, con le sue sei mantici, cinque tastiere e settantadue registri, capace di essere suonato da tre organisti contemporaneamente, rappresenta una metafora della complessità e della bellezza dello spettacolo. Quest’opera, scritta e diretta da Giovanni Anfuso e prodotta da Buongiorno Sicilia e Vision Sicily, patrocinato dall’Assemblea Regionale Siciliana, Assessorato regionale al Turismo, Comune di Catania e dal Comitato per la Festa di Sant’Agata non è solo un trionfo artistico, ma anche un messaggio potente di pace e non violenza. La narrazione, che si intreccia tra gli atti del martirio di Sant’Agata e gli eventi storici come lo sbarco Alleato e il tentativo di trafugare il Tesoro della Patrona, offre uno sguardo unico sulla nostra storia. Il cast, guidato da interpreti come Barbara Gallo (Madre Mirella), Davide Sbrogiò (Quinziano), Ivan Giambirtone (il cavalier Pennisi) e Cecilia Guzzardi (Agata), ha saputo trasmettere con forza le tematiche dello spettacolo, toccando il cuore del pubblico. “L’accoglienza del pubblico – ha sottolineato Barbara Gallo, che impersona la Superiora impegnata a salvare il Tesoro – è stata incredibile. Ci aspettavamo, certo, questo entusiasmo per quanto ci siamo impegnati nelle prove e per il fatto che lo spettacolo, in altri anni, fosse già stato un successo. Però adesso la maturità di questo lavoro teatrale è piena e il pubblico è stato molto caloroso”.

L’interpretazione di Guzzardi, in particolare, ha catturato l’essenza di Sant’Agata con una commovente intensità, mentre Sbrogiò, nel ruolo del carnefice Quinziano, ha rappresentato la guerra e la violenza in contrasto con l’amore e la tolleranza della santa. “Il brano finale sulla Pace poi – ha aggiunto Ivan Giambirtone – ha portato tutti ad alzarsi e ad applaudire. Vuol dire che questo spettacolo ha colto nel segno. Abbiamo avvertito una grande emozione da parte del pubblico che siamo certi sarà numerosissimo anche nelle prossime repliche. Agata, la Santa fanciulla è uno spettacolo al quale teniamo molto, sul quale ci spendiamo e nel quale crediamo, per i temi toccati: la Fede, la Pace, la Fratellanza”. L’acclamazione finale sul tema della pace ha confermato l’impatto emotivo e educativo dello spettacolo, che non solo ha colpito il pubblico adulto, ma si prefigge di raggiungere anche le giovani generazioni. In questa direzione, è prevista una serie di matinée a un prezzo ridotto per gli studenti delle scuole, un’opportunità unica per introdurre i giovani alla ricca storia e cultura della Sicilia attraverso l’arte teatrale. Il calendario delle repliche testimonia la flessibilità e l’accessibilità di questo evento culturale, in programma alle 20 di martedì 30, mercoledì 31, giovedì 1 febbraio e venerdì 2.

Un botteghino speciale sarà aperto nella sede dello spettacolo, rendendo l’acquisto dei biglietti ancora più conveniente e accessibile. “Agata, la Santa Fanciulla” non è solo uno spettacolo teatrale; è un viaggio attraverso la storia, un inno alla pace e un tributo alla forza della fede e della tolleranza. Con un mix unico di talento, storia e significato, questo evento si preannuncia come un punto di riferimento culturale e educativo per Catania e per la Sicilia intera