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La protesta dei trattori continua anche sull’Isola: Presidio sulla statale 189

di Redazione -





La protesta dei trattori arriva fino alle porte di Roma, con l’ipotesi del sit-in la prossima settimana nella Capitale al Circo Massimo e con l’idea di una grande manifestazione nella giornata di venerdì, 9 febbraio.
Intanto, continuano anche nell’Isola le manifestazioni organizzate dagli agricoltori siciliani che giorno dopo giorno, ormai da tempo e in tutto il territorio, scendono in strada per affermare i propri diritti.
E così, a bordo dei propri trattori, i lavoratori del settore agricolo hanno organizzato un nuovo presidio, occupando a bordo dei propri mezzi agricoli, parte della strada statale 189 Agrigento – Palermo, all’altezza del bivio Tumarrano, in territorio comunale di Cammarata.
Un gruppo di circa duecento produttori che sono arrivati, gran parte, dall’entroterra agrigentino, nella zona compresa tra i Monti Sicani e la Valle del Platani, ma anche da alcuni comuni del Nisseno.
Si contavano una cinquantina di mezzi agricoli che si sono incolonnati lungo la statale creando disagi per il traffico.
Tra le richieste dei produttori alle autorità, oltre a quelle già ribadite da tutti gli agricoltori a livello nazionale, anche quella della dichiarazione dello stato di calamità naturale, considerata la siccità che in Sicilia ha ormai compromesso gran parte delle coltivazioni autunnali e invernali.
“L’importazione dai paesi extraeuropei ci danneggia, la globalizzazione sta portando alla morte la nostra economia”, ha spiegato Giuseppe Daddi, uno dei promotori del presidio sulla statale 189, rappresentante di uno dei comitati spontanei che stanno protestando in questi giorni in tutta Italia.
“Subiamo un aumento impressionante dei costi produttivi, a partire dal gasolio, eppure i nostri prodotti vengono svenduti”, aggiunge Giovanni Castronovo, giovane imprenditore agricolo. “Di fatto – conclude – lavoriamo in perdita, i vincoli che ci impone l’Unione Europea stanno calpestando la nostra dignità”.
Tra le altre proteste, gli agricoltori scesi in strada lamentano che il grano da loro prodotto viene pagato a trenta centesimi.
“Eppure il pane costa almeno tre euro al chilo, e questo esempio può essere esteso anche ad altre produzioni, di questo passo molti di noi saranno costretti a dichiarare fallimento” dice un altro manifestante.
Il presidio sulla Agrigento-Palermo è stato raggiunto da numerosi amministratori comunali, provenienti da Cammarata, San Giovanni Gemini, Santo Stefano Quisquina, Lercara Friddi e Castronovo di Sicilia.
Tutti gli intervenuti al presidio hanno manifestato la propria solidarietà ai produttori agricoli, garantendo un impegno a sostenere le loro rivendicazioni e la “protesta dei trattori” con iniziative e con dei documenti ufficiali che saranno approvati in breve tempo dai rispettivi consigli comunali.