La grande arte italiana in mostra ad Agrigento fino al 2025
Vittorio Sgarbi inaugura oggi ad Agrigento, ospite del Parco Archeologico della Valle dei Templi, “I tesori d’Italia. I grandi capolavori dell’arte.”
Al centro della mostra, aperta al pubblico fino al 31 dicembre 2025, una selezione delle opere più importanti della storia artistica del nostro Paese. L’evento, a cura di Vittorio Sgarbi e Pierluigi Carofano, è organizzato e promosso dal Parco e dal Consorzio Progetto Museo, con il patrocinio del Ministero della Cultura e delle istituzioni regionali.
«Venerdì 26 luglio 2024 sarò ad Agrigento per inaugurare la mostra “I Tesori d’Italia: i grandi capolavori dell’arte”: 60 opere di grandi artisti provenienti da 20 regioni d’Italia – ha dichiarato Vittorio Sgarbi -. L’esposizione è allestita a Villa Aurea, all’interno del Parco Archeologico della Valle dei Templi. L’anteprima per la stampa è alle 18,00; l’apertura ai visitatori alle 19,00. La mostra, che esalta la grandezza del patrimonio artistico e culturale nazionale all’interno di uno dei siti culturali e archeologici più prestigiosi d’Italia oltre che Patrimonio Unesco, si articola in 3 differenti allestimenti che, a rotazione, presenteranno dipinti e sculture provenienti dai più importanti musei civici, regionali e nazionali e da importanti collezioni private. La mostra è stata pensata per promuovere «Agrigento Capitale della Cultura 2025»
La grande mostra si articolerà in 3 differenti allestimenti che, a rotazione, presenteranno oltre 60 opere, tra dipinti e sculture, provenienti dai più importanti musei civici, regionali e nazionali e da importanti collezioni private, a testimonianza di una coesione civile e culturale attraverso le stratificazioni e la varietà dell’arte italiana dal XV al XXI secolo, dalle origini alla contemporaneità.
La prima fase del progetto, in programma da luglio a novembre 2024, in vista delle celebrazione 2025 di Agrigento capitale della cultura italiana, rappresenta un excursus storico temporale in cui protagoniste sono le opere di: Domenico Cagini (Sicilia), Pietro Cavaro (Sardegna), Nicolò dell’Arca (Puglia), Marco Cardisco (Calabria), Michele Tedesco (Basilicata), il Battistello (Campania), Antonio Finelli (Molise), Perugino (Umbria), Carlo Maratti (Marche), Giacomo Balla (Lazio), Saturnino Gatti (Abruzzo), Giovan Battista Langetti (Liguria), Bernardo Strozzi (Liguria), Guido Cagnacci (Emilia-Romagna), Vitale da Bologna (Emilia-Romagna), Lippi-Botticelli (Toscana), Bartolomeo Montagna (Veneto), Luigi Bonazza (Trentino-Alto Adige), Pierpaolo Pasolini (Friuli-Venezia Giulia), Adolf Wildt (Lombardia), Giovanni Girolamo Savoldo (Lombardia), Sodoma (Piemonte) e Italo Mus (Valle d’Aosta).
Le opere provengono da: Polo Museale di Salemi; Musei Nazionali di Cagliari; Fondazione Cavallini Sgarbi; Museo dell’Ottocento Pescara Fondazione Di Persio – Pallotta; Pinacoteca Civica “F. Podesti” di Ancona; Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma; Museo Nazionale d’Abruzzo; Museo della città di Rovereto; Museo Nazionale di San Matteo di Pisa; Museo Civico di Viterbo; Mart di Rovereto; Archivio Bonsanti Gabinetto Vieusseux; Gallerie dell’Accademia Venezia; Museo Regionale Castello Gamba della Valle d’Aosta.
La mostra è stata pensata per essere architrave narrativo di Agrigento Capitale della Cultura 2025 e mira ad evidenziare anche il virtuoso rapporto del Sistema culturale italiano, che coinvolge e valorizza la relazione con il sistema privato. Nel suo complesso, quindi, l’esposizione sarà un racconto di autori, fasi storiche, grandi e piccoli musei, storiche collezioni e sistemi territoriali. La filosofia del progetto troverà, poi, piena realizzazione nella fase cruciale del 2025, con l’esposizione di opere raccolte grazie alla collaborazione tra il Dipartimento regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana e la Direzione generale Musei del Ministero della Cultura, sulla base di un Protocollo d’Intesa siglato tra le parti.