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Attualità

Jeready: Manuel e Francesco, i ventenni che non lasciano la Sicilia

di Marco Gullà -





Dai banchi di scuola ad un’azienda che dà supporto informatico alle startup.
È la storia della Jready, partner di sviluppo e di innovazione. Un’azienda che è stata fondata da due giovani palermitani: Manuel Cannone e Francesco Cammarata. Tutto nasce quasi per gioco: all’epoca quattordicenni, i due ragazzi iniziano a sperimentare software gestionali per amici e parenti. Poi però capiscono che le loro idee sono alquanto utili e che quindi: “potevamo monetizzare – dice Manuel Cannone Ceo di Jready – così abbiamo aperto l’azienda. Certo all’inizio era difficile, non ci conosceva nessuno e i nostri genitori pensavano che fosse tutto tempo sprecato. Poi però è cambiato tutto, abbiamo iniziato a vendere i nostri software e la nostra competenza e ora collaboriamo con realtà importanti”.
La particolarità di Jready è che i dipendenti dei due fondatori sono tutti ex compagni di classe. “Ne abbiamo assunti già sei – dice Francesco Cammarata – ma non vogliamo chiamarli dipendenti, per noi sono collaboratori. Li conosciamo ovviamente e ci troviamo bene, se cresceremo come fatturato e quindi come azienda, ne assumeremo altri. È il nostro obiettivo”.
Manuel e Francesco hanno le idee chiare e quando gli si dice che tanti giovani della loro età vanno via dalla Sicilia per mancanza di lavoro, ci dicono questo: “Noi crediamo che in questa terra ci siano tante opportunità, bisogna saperle cogliere. Ovviamente ci sono le difficoltà, gli ostacoli, ma bisogna superarli. Ai giovani che vogliono andare via diciamo: restate, trovate il vostro business e andate fino in fondo. Vedrete che qualcosa succede alla fine”. Ma purtroppo il trend è decisamente differente rispetto alla realtà dei due giovani fondatori di Jready: ogni anno 50mila giovani, in gran parte laureati, preparati, abbandonano la Sicilia, ritenendola una terra senza futuro.
Studenti, lavoratori, ventenni in cerca della prima occupazione o trentenni in fuga dalla giungla dei contratti irregolari e del lavoro discontinuo, precario, sottopagato, spesso con ore extra da svolgere gratis o straordinari che non transitano dalla busta paga. Una situazione che si traduce in gravi difficoltà per le aziende italiane – e del Sud nello specifico – che non riescono più a trovare candidati disponibili e professionalmente preparati entro i 34 anni di età. Nel 2013 nell’Isola si contavano 1.240.213 soggetti under 34. La cifra si è ridotta considerevolmente nel 2019 con la presenza di 1.131.585 persone. Nel 2023, invece, le unità di persone al di sotto dei 34 anni nell’Isola si sono ridotte a 1.050.008.
Facendo un rapido calcolo, nell’ultimo decennio sono venuti a mancare 190.205 giovani. Dando uno sguardo a livello provinciale, l’area siciliana dove si è registrata la percentuale più alta di giovani spariti è stata quella di Messina, con un decremento del -19% (-28.816 soggetti).
In seconda posizione si piazza Enna con -18,1% (pari a -7.579 giovani), mentre al terzo posto figura Caltanissetta con -17% e -11.684 ragazzi. Seguono, poi, Siracusa con -16,8% e una scomparsa di -16.492 giovani. Ad Agrigento e Palermo si parla di un decremento del -16,1% e una riduzione, rispettivamente, di -17.693 e -50.094 persone under 34. In classifica si trova poi Catania con una discesa del -13,8% e -38.035 giovani. Con il -12,3% c’è Trapani e la scomparsa di 12.651 persone. A livello regionale, infine, troviamo Ragusa con -9% e -7.161 ragazzi.