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Attualità

Intervista a Gaetano Mauro: “Reclamiamo correttezza nei concorsi pubblici”

di Luca Bonina -





Dopo aver presentato una interrogazione al sindaco di Ragusa, inoltrandola per conoscenza alla Procura della Repubblica, il consigliere comunale d’opposizione, della lista Generazione Gaetano Mauro torna a chiedere legalità e trasparenza sui concorsi indenti da Iblea Acque: “Purtroppo anche quest’anno sono costretto a tornare su un argomento che speravo fosse stato già archiviato, ovvero i concorsi di Iblea Acque. A seguito delle nostre denunce, sono stati rifatti i concorsi per l’assunzione di due dirigenti e di quattro responsabili di servizio e oggi, leggendo i nuovi avvisi pubblici, notiamo come ancora una volta qualcosa che non vada affatto. Questi avvisi sembrano, come direbbero gli inglesi ‘Taylor made’, fatti su misura per qualcuno che si vuole far vincere”.
Perché su misura?
Per poter partecipare sono stati previsti dei requisiti tecnico-professionali molto stringenti che vanno a comprimere fortemente la platea dei possibili partecipanti.
In primo luogo vediamo che c’è una violazione di un principio cardine della pubblica amministrazione ovverosia il favor partecipationis e cioè quel principio secondo cui nelle gare pubbliche bisogna, al contrario, ampliare il più possibile la platea dei partecipanti. Di fatto poi questi avvisi rischiano di creare delle contraddizioni assurde. Un esempio? Chi vuole partecipare alla selezione per il dirigente amministrativo/contabile deve avere maturato, fra le altre cose, l’iscrizione da almeno dieci anni all’albo dei dottori commercialisti. Se è vero che Iblea Acque è una longa manus del Comune allora perché per fare il ragioniere capo del Comune di Ragusa non serve essere iscritti ad alcun albo mentre per svolgere lo stesso ruolo all’interno di Iblea Acque sì? Parliamo ovviamente di ruoli analoghi. L’attuale ragioniere generale della Regione siciliana è un avvocato di indubbia professionalità e competenza, non un commercialista, e come tale non sarebbe idoneo a fare il dirigente contabile dentro Iblea Acque. Siamo quindi all’assurdo e, credetemi, potrei farvi un esempio uguale per ognuno di questi sei avvisi di Iblea Acque.
Quasi più grave dunque di quanto da voi denunciato durante il primo concorso.
Lo scorso anno il banco saltò per via della scarsissima pubblicità sui siti istituzionali. Soltanto un avviso sul sito di Iblea Acque e nulla di più. Questo ha generato l’anomala circostanza per cui per i quattro posti a gara sono pervenute in tutto solo nove candidature. Abbiamo quindi chiesto una verifica anche in ordine al regime di pubblicità applicato dalla società. Mi chiedo perché in una società in house si omettono le più normali regole di trasparenza e di pubblicità? Inoltre ho chiesto se la nomina di uno dei componenti della commissione di valutazione, l’ing. Giuseppe Corallo, dipendente del Comune di Ragusa, fosse stata autorizzata dall’ente. La risposta del segretario generale del Comune è stata secca e inequivocabile: “Agli atti non risulta pervenuta alcuna richiesta in tal senso né da parte del diretto interessato né dalla società utilizzatrice, determinandosi pertanto le conseguenze previste dal comma 7 del citato art. 53”. Questo vuol dire che il concorso con cui sono stati assunti quattro professionisti è nullo.
Qual è stato l’appello che ha rivolto al sindaco di Ragusa?
A questo punto spero che il sindaco di Ragusa Peppe Cassì, nella veste di presidente del comitato di controllo, non abbia avuto modo di studiare questi nuovi avvisi e quindi, poiché scadono giorno 30 di questo mese, l’ho già invitato a metterci subito mano considerandomi a sua completa disposizione per rimarcare tutte le incongruenze che abbiamo notato. È vero che i ragusani siamo persone pacate ma di fronte ad una presa in giro reiterata il banco salta e credo dovremo agire ancora una volta nelle sedi competenti con l’aggravante stavolta che il sindaco era stato avvisato.
Il sindaco ha risposto?
Non ha avuto nulla da ridire riguardo il mio intervento, anzi mi ha assicurato che saranno adottate le necessarie verifiche. Noi ovviamente continueremo a vigilare sulla conduzione di questa società ed a proporre sempre soluzioni che possano migliorare i servizi dei nostri cittadini, perché l’acqua è un bene essenziale che deve restare nella pubblica disponibilità. Nessun sospetto sfiori il governo del bene comune.