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Intervista a Cateno De Luca: “Per quel ponte hanno rapinato la Sicilia”

di Redazione -





Si è meritato l’epiteto di “Scateno” per la foga che mette soprattutto nella sua azione politica. Una foga che però lo premia in termini di consenso popolare: da chiedersi cosa Cateno De Luca, deputato regionale e sindaco di Taormina, faccia mai alla gente? “È molto semplice – dice – quello di essere sempre se stessi. Cateno De Luca è così come lo si vede nei video o nei social. Una persona leale che si è fatta da sola e che proviene dal sacrificio, dal duro lavoro e dagli ambienti umili. Sono criticato, apprezzato, amato, odiato ma sono rimasto sempre me stesso allergico alle ipocrisie di certi salotti istituzionali”.

Che cosa non le va giù di questa Finanziaria?
Il clima di omertà che regna su quelli che sono i fondi extraregionali. Ovvero di quei fondi che sono assegnati alla Sicilia ma che sono stati in parte “rapinati” da questo emendamento che Salvini ha fatto per finanziare con scelleratezza il Ponte sullo Stretto di Messina. Questo a conferma di quanto avevo detto due mesi fa, quando ho pronosticato che l’unica soluzione del governo sarebbe stata quella di dirottare le somme del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (2,3 miliardi di euro) verso la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Ma non è ancora finita, perché gran parte di queste risorse (circa 1,6 miliardi) verranno prelevate dal bilancio di Calabria e Sicilia. La domanda che vorremmo rivolgere quindi a Schifani è semplice: come può essere che il governo nazionale di centrodestra, che ha dentro Forza Italia, non lo aveva già avvertito di questo ulteriore scippo?
Lei su questo ha chiesto le dimissioni di Schifani. 
Assolutamente sì. Questo perché abbiamo chiesto più volte in Commissione bilancio la presenza di Schifani in modo da avere la possibilità di fare chiarezza su questo patto scellerato che avrebbe fatto con Salvini e che sarebbe andato ben oltre gli accordi. Abbiamo anche chiesto di avere copia di questi accordi ma fino ad oggi non abbiamo ricevuto nulla in commissione.

 
La minoranza è accusata di ostruzionismo. A ragione?
Per niente. Intanto di 35 articoli della Finanziaria 15 sono stati stralciati mentre i 20 rimasti modificati grazie al lavoro di qualità fatto dall’opposizione. Quindi non c’è alcun indizio che possa presupporre l’ostruzionismo, perché si è visto un lavoro responsabile da parte dell’opposizione nel migliorare i testi e soprattutto far stralciare norme utili solo al centrodestra per le prossime Europee. 
Lei ha fatto un po’ il mattatore in Commissione. Si narra che abbia consigliato provocatoriamente all’assessore Marco Falcone di cambiare viagra.
Ogni tanto Falcone ha le sue reminiscenze di uomo di destra che proviene dall’ambiente del Movimento sociale di cui si vanta tanto. Motivo per cui negli approcci celoduristi ogni tanto cerca di sfidarci. Gli ho consigliato quindi prima che iniziasse la Commissione bilancio di cambiare viagra perché non avrebbe sicuramente retto al confronto visti anche gli orari prolungati della commissione. Effettivamente non mi sbagliavo. Sembra che l’assessore Falcone abbia ascoltato il mio consiglio. 

Ultima Finanziaria prima delle Europee. Ci sarà un suo deputato?
Noi siamo il primo movimento politico in Sicilia e sarebbe un peccato non esprimere in termini compiuti questa credibilità che i siciliani ci hanno attribuito. Inoltre tutti sanno che un seggio in Sicilia è condizionato dalla posizione che assumeremo noi. Faremo in modo che la fiducia che ci hanno dato i siciliani vada a confluire in un progetto compiuto. Siamo coscienti di essere nati un anno fa e non abbiamo la forza per andare da soli. Sappiamo che in questo momento in vista delle Europee possiamo rappresentare massimo il 2 per cento. Siamo continuamente in dialogo con Azione di Carlo Calenda per un accordo che ci permetta di avere una forza politica oltre il 4 per cento ed essere rappresentati, nel collegio delle isole, da un nostro europarlamentare.