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Incendio discarica a Licata, nessun rischio diossina

L'ARpA ha rassicurato sulla salubrità dell'aria in città. Intanto riaperta la strada a ridosso del luogo devastato dalle fiamme

di Redazione -





Ha riaperto venerdì scorso la Statale 115 Sud Occidentale Sicula, che dal 21 gennaio era chiusa, in entrambe le direzioni, a ridosso di Licata. La causa di questa chiusura, era il devastante ed inquietante incendio nella vicina discarica Omnia, sulla piana Bugiades. Sul posto erano intervenute  squadre ANAS, della Protezione civile e dei Vigili del fuoco. Il Codacons, sul finire della scorsa settimana, aveva annunciato un esposto-denuncia alla procura della Repubblica di Agrigento per accertare cause e responsabilita’ di “incendi che sono in grado di arrecare grandissimi”. Nei giorni più complicati, i primi della scorsa settimana, infatti, un’enorme nuvola di fumo ha sovrastato il centro di Licata causando il rischio di una bomba ecologica, provocata dalla plastica bruciata, combinata con altri materiali con la conseguente produzione di diossina. Dentro il deposito, infatti, c’erano cumuli di rifiuti in combustione che arrivano fino a 15 metri ed il centro di stoccaggio é sotto sequestro da 2 anni per presunte violazioni ambientali. A rassicurare tutti, però, c’ha pensato l’ARpA, l’Agenzia regionale per l’Ambiente, scrivendo ufficialmente che nessun rischio c’è per la salute pubblica nella città di Licata piana Bugiades all’interno del deposito della società Omnia. Accertata solo la presenza di valori di benzene pericolosi per la salute in uno spazio di 70 metri intorno all’area del gigantesco rogo. Sino a sabato scorso, comunque, tutte le scuole di ogni ordine e grado di Licata sono rimaste chiuse ed è rimasto il divieto di luoghi all’aperto, manifestazioni pubbliche e la vendita di alimenti esposti all’esterno