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Cultura

Il presepe di Acireale: un capolavoro senza tempo da restaurare

Trentacinque figure umane e otto animali, tutte di dimesnioni reali. Un vero e proprio capolavoro dell'arte presepiale

di Redazione -





Lo storico presepe settecentesco di Acireale, situato nella chiesetta di Santa Maria della Neve, è al centro di un nuovo e importante progetto di restauro. Quest’opera d’arte, unica nel suo genere per la sua ubicazione all’interno di una grotta formata da scorrimenti lavici, è un esempio di bellezza artistica senza tempo. “La straordinarietà del Presepe di Acireale – come scrive Elisa Petrillo su L’Identità Sicilia – si manifesta nelle sue trentacinque figure umane e otto animali, tutte di dimensioni reali e realizzate con corpi in legno e teste in cera. Tuttavia, il passare del tempo e le condizioni ambientali hanno causato un inevitabile deterioramento, portando il Presepe ad uno stato di critica necessità di restauro“. La Regione Siciliana, su iniziativa dell’onorevole Nicola D’Agostino, ha stanziato 115mila euro per il restauro di questo tesoro culturale. La decisione è stata accolta con entusiasmo da monsignor Giovanni Mammino, custode del Presepe e direttore del Museo Diocesano.

Protocollo d’intesa fra assessorato e diocesi

Un protocollo d’intesa è stato siglato tra l’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana e la Diocesi di Acireale, con la Soprintendenza dei Beni culturali di Catania incaricata del delicato intervento. “Sono tante le iniziative che in questi anni sono state portate avanti dall’associazione del Presepe Settecentesco di Acireale e dalla chiesa stessa della grotta – ha commentato padre Mammino – Andiamo avanti con fiducia perché questo luogo deve diventare vivo, portatore di speranza, di fiducia e di pace”. Negli anni, l’Associazione Presepe Settecentesco, guidata da Paola Riccioli e Giuliana Pistarà, ha già contribuito al restauro di alcune statue tra il 2019 e il 2022. Questa nuova fase di restauro rappresenta un continuo impegno nella conservazione di questo patrimonio. Il Presepe ha una storia di restauri che risale al XX secolo

Gli interventi fatti nella maestria artigianale

Il primo significativo intervento fu compiuto da Giovanni Strano, un restauratore locale, che mitigò i danni causati dal tempo e dall’ambiente. Nel 1979, la Soprintendenza ai Beni Culturali di Catania effettuò un secondo restauro e stabilì che il Presepe non dovesse più essere smontato annualmente.Da allora, la chiesa di Santa Maria della Neve divenne la ‘casa perpetua’ del Presepe, che dalla metà degli anni ’80 è esposto permanentemente, diventando un’attrazione storico-turistica di rilievo. “Siamo particolarmente felici di aver ricevuto questo finanziamento perché lo scopo dell’associazione – ha dichiarato la responsabile del Presepe Paola Riccioli – in questi anni è stato quello di accendere i riflettori sul presepe per raccogliere fondi da destinare al restauro dei pastori e siamo contenti che finalmente questo si potrà realizzare grazie al contribuito della Regione”. I personaggi del Presepe di Acireale, realizzati con maestria ceroplastica dagli artigiani Mariano Cormaci, Francesco Zammit e Santi Gagliani, sono rappresentativi della cultura contadina siciliana tra il XVIII e XIX secolo. Attorno alla Sacra Famiglia, pastori e contadini rigorosamente in abiti semplici sono rappresentati mentre offrono i loro doni, con indumenti e oggetti di scena che riflettono la tradizione popolare dell’epoca. I tre magi, vestiti in sontuosi costumi settecenteschi, aggiungono un tocco di maestosità all’insieme.