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Il Mpa si rinnova nel comune di Caltagirone: “Ora riorganizzazione”

di Antonino Marino -





Un complessivo giudizio negativo sull’attuale amministrazione della città di Caltagirone, con la conferma, però, della coesione del gruppo consiliare del Movimento per l’Autonomia sui grandi temi che interessano la città calatina”. Nelle parole dei consiglieri comunali Ivana La Pera e Francesco Caristia c’è un po’ la sintesi del dibattito e degli interventi protagonisti a Caltagirone di un incontro tra gli esponenti calatini del movimento dell’ex presidente della regione, Raffaele Lombardo, che ha portato alla nomina di Massimo Alparone e Pietro Cracò come nuovi commissari a Caltagirone. Un incontro ricco di spunti e di idee a cui hanno partecipato anche il deputato regionale, on. Giuseppe Lombardo, e il senatore Giuseppe Compagnone. È stato proprio Giuseppe Lombardo ad introdurre e affrontare la questione Caltagirone e l’organizzazione del Mpa nel comune calatino: “È arrivato il momento – ha detto il deputato regionale – per questo movimento di dotarsi di una propria struttura organizzativa, che traduca in capacità politica di proposta e di visione la mole di relazioni consolidate e di consensi conseguiti in questi anni: penso al primato ottenuto nella tornata elettorale regionale, nonché alla straordinaria affermazione alle ultime elezioni comunali. Serve una struttura organizzativa anche per tracciare il percorso che deve portare a costruire un’alternativa seria e credibile all’attuale amministrazione comunale i cui fallimenti sono sotto gli occhi di tutti. Lanciamo gli Stati Generali della Buona Amministrazione, in modo da coinvolgere le migliori energie e le migliori risorse che questa splendida Città possiede al fine di disegnare il futuro di Caltagirone facendola uscire dalle tenebre in cui è piombata in questi ultimi anni”. L’ex senatore Pippo Compagnone, invece, si è concentrato sulla crescita del Mpa a Caltagirone negli ultimi anni: “I risultati che abbiamo ottenuto – ha detto – qualche anno fa partendo da zero, quando eravamo veramente marginali, sono stati ottenuti grazie alla capacità di fare squadra. Abbiamo ricostruito il Movimento a Caltagirone, arrivando a proporre un candidato sindaco alle ultime elezioni amministrative. Frutto del lavoro svolto da tutti con grande umiltà”.
Anche il neocommissario Alparone ha voluto focalizzare gli ultimi anni di storia del movimento nel comune calatino: “Gli ultimi mesi – ha dichiarato Alparone – hanno dimostrato chi sono le persone che tengono al Mpa e chi, invece, lo ha usato per ottenere rendite di posizione. Voglio ricordare come nel periodo peggiore, nel 2016, siamo riusciti a Caltagirone ad ottenere 3 consiglieri comunali e anche la presidenza del consiglio. Però dobbiamo essere anche obiettivi e critici e per superare i nostri limiti, dobbiamo organizzarci come partito”. Nel particolare del giudizio negativo sull’amministrazione, invece, entra l’altro commissario Pietro Cracò: “L’amministrazione Roccuzzo è ritenuta fallimentare dalla città. Una città che non ha avuto risposte e che è in serie difficoltà economiche. Il Mpa non è contro questa amministrazione, ma è contro la disinformazione ed è a sostegno del Sindaco se, quest’ultimo, è pronto a lavorare per la città. Dobbiamo essere un’opposizione costruttiva, dobbiamo lavorare per poter, fra due anni, indicare il nome del futuro sindaco della città”. Nel corso del suo intervento, poi, l’on. Giuseppe Lombardo ha fatto il punto sui temi caldi della politica regionale e in particolare sulle battaglie che il Mpa porta avanti in assemblea regionale e nei comuni. “Il nostro movimento – ha detto Lombardo – fra poco compirà vent’anni, e fa un certo effetto sentire e vedere come alcuni dei temi principali delle nostre più importanti battaglie si stiano adesso tramutando in realtà. Penso alla fiscalità di vantaggio che, poi, si concretizza nel progetto di Zes unica proposto dal governo nazionale. Penso al Ponte sullo Stretto che, finalmente, dovrebbe concretizzarsi insieme ai grandi investimenti in ferrovie e strade interne. Sulle province c’è stata una battuta d’arresto nonostante noi abbiamo votato a favore perché si tratta di un’istituzione che manca e gli effetti sono visibili sulle nostre strade e sulle nostre scuole. Anche per questo auspico che si possa arrivare prima possibile, almeno, alle elezioni di secondo grado che chiamerebbero in causa i consiglieri comunali dei comuni delle varie province”.