Il ministro Musumeci punta sul mare: “Carta vincente delle regioni del Sud”
“Oggi l’economia del mare cresce soprattutto nelle regioni del Sud. Si tratta di 250mila imprese e di quasi un milione di addetti. E’ un valore del PIL nazionale di circa il 9 per cento”. Sono parole del ministro della Protezione Civile e del mare, Nello Musumeci, in visita istituzionale nella sede catanese dell’autorità portuale della Sicilia Orientale. ”Le regioni del Mezzogiorno d’Italia – ha aggiunto – possono con il mare giocare una carta vincente ed è questo il dato che emerge negli ultimi 3-4 anni. Catania non può restare indietro e sono convinto che qui a Catania vi siano tutte le condizioni per fare in modo che la città si possa riappropriare della sua tradizione marinara con un porto all’altezza del compito”. E in effetti i dati gli danno ragione, se è vero che oltre 100 navi e 200mila crocieristi sbarcheranno nel porto di Catania nel 2024 confermando un’importante crescita di numero di crociere e dopo 9 anni (ultimo sbarco nel 2015) tornerà anche la “Disney Dream” della compagnia Disney Cruises, che con 3800 turisti a bordo arricchirà in modo significativo il parterre di prestigiosi marchi, in primis Costa Crociere, che ha scelto lo scalo etneo come homeporting cioè sede di inizio e fine di una crociera. “Catania rinsalda la sua brand reputation di porto crocieristico – ha spiegato il presidente dell’Autorità portuale Francesco Di Sarcina – fin dal principio della nuova governance ci siamo prefissati l’obiettivo di intensificare le vocazioni specifiche e diverse dei porti di nostra competenza, dunque Augusta per gli aspetti commerciali e Catania per quelli pescherecci, turistici e crocieristici e i numeri del 2024 rappresentano un traguardo raggiunto, che dovrà ulteriormente migliorare nelle prossime stagioni. A ottobre prossimo ospiteremo anche un appuntamento anticipatore del Cruise Day 2025, l’evento più importante che coinvolge tutto il mondo del crocierismo italiano”. Di Sarcina ha illustrato al ministro Musumeci tutte le novità che riguardano il futuro dei porti della Sicilia orientale, in particolare concentrando l’attenzione sul Piano regolatore del porto di Catania, che cambierà nei prossimi anni in modo radicale il waterfront, sull’inizio dei lavori della diga foranea, partiti un mese fa, e sui servizi generali che prevedono cambiamenti al fine di adeguare i porti agli standard europei e internazionali puntando su digitalizzazione e green. Novità, queste, che hanno registrato l’apprezzamento dell’ex presidente della Regione Siciliana. Apprezzamento motivato dal fatto che, secondo Musumeci, questa Autorità Portuale “sta dimostrando di saper competere nell’ambito della portualità del mar Mediterraneo, che è sempre più agguerrito e difficile, basti pensare al versante del Nord Africa o del Medio Oriente; il mare è tornato a essere protagonista. La competizione si vince con una rete portuale sempre più adeguata, innovativa, dove la digitalizzazione, l’elettrificazione delle banchine, il retro porto, l’efficienza dei servizi sono fondamentali per diventare riferimento nel trasporto di merci e persone. La Sicilia è protagonista in tal senso”. Intrattenendosi con i giornalisti, poi, Musumeci ha anche toccato altri temi di interesse nazionale e regionale. Si è parlato, per esempio di Siccità. “In Sicilia bisogna necessariamente pulire i laghi, che sono insabbiati, e nei centri urbani vi è una rete di distribuzione che fa acqua da tutte le parti. Bisognerebbe investire sulle infrastrutture idrauliche”. Questa la ricetta del ministro che, però, aggiunge con rammarico: “Non lo si fa. Si preferisce un investimento che possa consentire di tagliare il nastro affinché tutti possano vedere piuttosto che lavorare sottoterra e consentire che 10 litri di acqua che partono dalla fonte possano arrivare a destinazione nella stessa quantità”.