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Il centro storico di Palermo come il far west

di Redazione -





Furti, rapine, vetrine spaccate, atti di violenza e auto danneggiate. Gli abitanti del centro storico di Palermo da mesi si sentono ormai nel Far West. Basta fare un giro per le vie del centro cittadino per capire che le storie di chi vive o lavora da queste parti sono un po’ tutte simili. Il quadrilatero, che va dalla stazione centrale e termina a ridosso del “salotto” cittadino, è un vero e proprio ring. Risse e furti sono ormai all’ordine del giorno: “Si fermi al più presto questa escalation di violenza e di paura – dice Antonio Nicolao vicepresidente della prima Circoscrizione – servono presidi fissi, continuo a ricevere lamentele e segnalazioni da parte dei residenti del centro storico, esattamente come quelle che ricevevo prima del corteo del 12 giugno che gridava più sicurezza e legalità per Palermo.

Ma nessuna risposta di audizione è arrivata dalla prefettura in favore della istituzione come la prima Circoscrizione. Abbiamo chiesto di poter essere ascoltati tutto il consiglio della prima circoscrizione, proprio perché siamo il primo anello di collegamento tra cittadini e istituzioni – aggiunge Nicolao – anche per evitare di fare esporre quei cittadini che sono disponibili a raccontare situazioni che meritano un’attenzione da parte delle forze dell’ordine o della polizia municipale e che potrebbero rilevarsi utili”. E quindi se il centro storico di giorno è una cartolina bella e colorata con turisti che attraversano sorridenti via Maqueda e via Roma, a partire dalle 18 di pomeriggio invece il “cuore” di Palermo cambia decisamente volto. E così i residenti hanno paura ad uscire, anche per portare a passeggio il cane: “Siamo esasperati – dice Carlo Quattrocchi, residente nel centro storico – pensate che dalle 17 preferisco rimanere a casa, anche perché qualche giorno fa stavo per essere aggredito da un tossicodipendente. Mi ha avvicinato con gli occhi sbarrati, sembrava uno zombie, aveva un taglierino in mano e mi ha chiesto dei soldi, sono scappato tra le traverse di via Roma e sono riuscito a defilarmi.

Mia moglie invece è stata rapinata in via Torino già due volte, le hanno rubato cellulare e collana. Stiamo seriamente valutando di andare a vivere nella nostra seconda casa di campagna, qui sta diventando un inferno”. Non solo aggressioni e risse, ma anche tantissimi furti, quasi all’ordine del giorno. Qualche giorno fa è stata presa di mira la “Rinascente” di via Roma: i ladri, utilizzando un’auto rubata, hanno mandato in frantumi una delle vetrine per entrare e saccheggiare la gioielleria Cordaro che si trova al suo interno. “Troppa violenza, così facciamo scappare i turisti – dichiara Mario Attinasi, presidente di Assoimpresa – siamo stanchi di assistere a tutto questo, la città sta facendo passi indietro sul fronte della sicurezza. Bisogna che le istituzioni intervengano concretamente perché il rischio è quello di allontanare i turisti in vista dei prossimi mesi. Tra droga, violenza e alcol, Palermo è una città sempre meno sicura”. La prima circoscrizione del capoluogo siciliano porta avanti una battaglia da mesi senza però risultati concreti: “Non passa notte che nel centro storico non ci sia un furto o una vetrina spaccata – riferiscono i consiglieri di Circoscrizione – registriamo la reiterazione di diversi furti in via Trieste, via Pavia via Manzoni, via santa Rosalia, via Maqueda alta, vicolo Gaffi.

Insomma quasi tutte le strade adiacenti la stazione centrale dove sono stati rotti diversi vetri di autovetture per rubare all’interno o come in via Napoli dove ci sono spesso vetrine spaccate. Per non parlare anche delle paure manifestate da alcuni turisti che chiedono una volta giunti alla reception del b&b quali sono i locali, le strade e i quartieri da evitare. Insomma non mi pare che ci sia stata una maggiore attenzione a quanto chiesto da associazioni, parti sociali e istituzione il 12 giugno scorso attraverso il corteo. È importante che la prefettura ascolti chi vive il territorio tutti i giorni, mi pare che ogni consigliere di circoscrizione rappresenti centinaia e centinaia di residenti, siamo pagati per ascoltare, proporre e consigliare i residenti, ma così possiamo solo ascoltare inerti. Ecco perché stiamo organizzando una fiaccolata (21 dicembre ore 21,00 con concentramento da via Torino) proprio per sensibilizzare gli organi preposti a garantire maggiore sicurezza”. Intanto i carabinieri hanno identificato l’uomo che ha fatto fuoco in via Isidoro La Lumia a Palermo la notte del 9 dicembre nel corso di una rissa. A sparare almeno sette colpi di pistola tra tanti giovani che scappavano, è stato un trentenne del quartiere Sperone.