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Il “caso” del Museo di Ragusa, deputati del Pd scrivono a Schifani

di massimilianoadelfio -





di REDAZIONE -Il “caso” del Museo di Ragusa, deputati del Pd scrivono a Schifani

L’intitolazione del Museo di Ragusa finisce al centro di una polemica che non è solo culturale o localistica, come nella tradizione di comunità divise in fazioni a seconda della particolare predilezione di questo o quel personaggio, storico o recente, da scegliere per affiancare il suo nome e la sua storia a un’iniziativa istituzionale.
Stavolta, il contrasto locale divenuto di risonanza regionale che appare insanabile è legato alla presa di posizione del gruppo parlamentare del Partito democratico all’Assemblea regionale siciliana, che fa richiesta al governatore Renato Schifani di ritirare il provvedimento di intitolazione della struttura museale di Ragusa all’archeologo Biagio Pace, condannandone i trascorsi fascisti. Biagio Pace nel 1924 entrò nella Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale e fu eletto deputato alla Camera per la Sicilia nel listone fascista, rieletto con il PNF nel 1929 e riconfermato nel 1934, fino al 1939.
La polemica sull’intitolazione del Museo è ampiamente articolata in una lettera che il gruppo Pd ha indirizzato al presidente della Regione e all’assessore ai Beni culturali Francesco Scarpinato, l’artefice principale della contestata intitolazione.
La sottoscrive, per primo, il deputato ragusano Nello Dipasquale, che già domenica scorsa, per primo, aveva sollevato il caso. “Una decisione – aveva dichiarato Dipasquale- che è stata assunta dalla giunta, su proposta di Scarpinato, senza alcun preventivo e doveroso confronto con il territorio”.
I deputati del Partito Democratico evidenziano che “è stato un fascista della prima ora”, pur non contestando “i meriti accademici e di studioso” di Pace. Che sono molti: laureato, frequentò la Scuola archeologica italiana di Atene. Fra i maggiori studiosi della Sicilia antica, prese parte a campagne di scavo in Asia Minore, in particolare nell’attuale Anatolia occidentale, oltre che a Creta e Rodi.
Diresse una missione nel Tibesti libico del Sahara, portando alla luce la civiltà dei Garamanti. Condusse scavi a Cartagine.
A lui si devono in Sicilia, i ritrovamenti degli antichi insediamenti di Camarina, Mozia, Selinunte e della Villa del Casale di Piazza Armerina.
Ma i parlamentari del Partito Democratico preferiscono rammentare i “chiari trascorsi fascisti” di Pace, che aderì nel 1921 al Partito fondato da Benito Mussolini.
E bollano l’idea di Scarpinato come “una decisione calata dall’alto che desta profonda e generale contrarietà”. Arrivando a definire Pace come “una figura alquanto divisiva” che, a loro dire, “non rispecchia di certo il substrato politico e culturale di Ragusa, città libera, democratica e antifascista”.
Una polemica che trascina nell’isola l’animato dibattito polemico che, a ondate, agita l’intera Italia sulla celebrazione di momenti passati e figure di quel periodo.